Che fine ha fatto l’opposizione in Russia, con Giulia De Florio
Che fine ha fatto l’opposizione in Russia? Nelle prime settimane dopo l’invasione dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin, migliaia di persone erano scese in piazza per protestare contro quella che anche loro consideravano una guerra ingiusta. Ve lo ricorderete: tantissimi russi e russe a Mosca, a San Pietroburgo, e perfino in sperdute città siberiane a urlare contro la guerra e contro il regime di Putin. Durò poco. La protesta fu soffocata con la violenza, ma l’opposizione in Russia è diventata dissidente: si muove in clandestinità e continua a lavorare tra enormi rischi per cercare di costruire una Russia diversa. Una delle principali componenti dell’opposizione, l’organizzazione russa Memorial, quest’anno ha vinto il premio Nobel per la Pace, e deve affrontare chiusure e minacce da parte del regime di Vladimir Putin. In questa puntata di Globo parliamo con Giulia De Florio, che è docente di letteratura russa all’università di Parma e fa parte del consiglio direttivo di Memorial Italia, la sezione italiana di Memorial. Per capire cosa significa essere dissidenti in Russia, e qual è il futuro per chi cerca di combattere il regime di Putin dal suo interno, nonostante gli enormi rischi.
IL LIBRO CURATO DA GIULIA DE FLORIO
– “Proteggi le mie parole”
– Leggi «La patria è una madre che può ammalarsi», un estratto da “Proteggi le mie parole”
I CONSIGLI DI DE FLORIO
– “Il libro bianco sul caso Sinkavskij-Daniel”, di Aleksandr Ghinsbur
– L’intervista al premio Nobel Dmitri Muratov
– Il documentario su uno dei fondatori di Memorial, Arsenij Roginskij
Globo è un podcast del Post, condotto da Eugenio Cau.