La partita dei record
Mahut Isner 4-6 6-3 7-6 6-7 59 a 59 and counting…
Se siete appassionati di tennis avete sicuramente presente quella situazione per cui voi state vedendo una partita e qualcuno vi chiede: “Quando finisce?”. Vi sarà capitato di fare gli smargiassi e di rispondere: “In teoria una partita di tennis potrebbe non finire mai”. Ecco, se vi è capitato di rispondere così voi non lo sapevate ma stavate parlando del primo turno di Wimbledon 2010 tra Isner e Mahut.
Mettiamola così. Lunedì pomeriggio verso le 4 scendono in campo l’americano Isner e il francese Mahut, proveniente dalle qualificazioni dove ha vinto un match per 24 a 22. Giocano quattro set, ne vincono due a testa ma si arriva al tramonto e la partita viene sospesa per oscurità.
I due tornano in campo oggi verso le 14 per disputare l’ultimo e decisivo set. C’è un però: a Wimbledon nell’ultimo parziale non c’è tiebreak e si va ad oltranza. E qui inizia la vicenda. Sul 10 a 9 l’americano ha un matchpoint ma lo fallisce, sul 33 a 32 ne ha altri due ma non li trasforma, sul 59 a 58 ha il quarto ma oggi non è giornata per chiudere.
59 a 58? Si perchè Mahut-Isner più che un incontro di tennis è una partita di basket con i tempi di una di cricket.
I due sono stati in campo 7 ore e 2 minuti solo oggi, 10 ore precise sui due giorni. È la partita dei primati: McEnroe spiritosamente fa notare come oggi si disperino gli editori dei libri dei record: venderanno molte copie raccontando questo evento ma non potranno sperare che si faccia di meglio in futuro.
Si perchè oggi sul campo 18 si è battuto tutto: record di durata di set (426 minuti), record di durata di un incontro (600 minuti), record di game giocati (163), record di game in un set (118), record di ace (Isner 98), record di ace complessivo (192), record di punti giocati (877). E domani si continua.
Magari sotto gli occhi della regina che torna a visitare Wimbledon dopo 33 anni di assenza.