Il dizionario dei segni invisibili – E
Il dizionario di Emiliano Ponzi – artista e illustratore – è tutto quello che non si vede dietro le immagini che disegna: il suo mondo, i suoi pensieri, le cose che gli hanno fatto scegliere quello che ha scelto. Ogni settimana uscirà un articolo dedicato a una lettera dell’alfabeto: questa è la quinta puntata dedicata alla E, qui ci sono quelle precedenti.
The ocean at the end of the lane (l’oceano in fondo al sentiero), immagine realizzata per il New York Times book review e poi utilizzata per Mondadori come copertina dell’omonimo libro di Neil Gaiman: Sussex, Inghilterra. Un uomo di mezza età ritorna alla casa della sua infanzia per un funerale, si siede accanto allo stagno di fianco alla fattoria dove era cresciuto ormai in rovina. Ed ecco che il passato ritorna con i suoi ricordi, troppo strani, spaventosi e pericolosi per essere ricordi di episodi davvero successi a qualcuno.
“E” di Emozioni
L’assalto travolgente di un’onda tsunami da contenere in un calice.
L’emozione è sommersione.
È l’imboscata del cuore: pupille che si dilatano fino allo spasmo e sfuocano il panorama, i tetti si sfrangiano in triangoli confusi e i piccioni sulle grondaie si fanno puntini disegnati con una pennarello dal ticchettio isterico.
Il corpo si svuota e si riempie, in un cataclisma dei fluidi, il sangue converge verso il centro tende l’addome, irrora il muscolo cardiaco, pericolo! Pericolo!…la periferia resta sguarnita, mani e piedi, molli, tendono al blu della morte apparente.
Allora interviene la testa, affettuosa sulle viscere, seda e rassicura con un’antica liturgica: quella sensazione di pericolo è qualcosa di ancestrale, un piccolo ricordo, passato… non è più.
Qui e ora non c’è che sforzo di controllo, nulla entra e nulla esce se tu non vuoi.
Caro gatto, nessuna macchina ti potrà investire, non ti immobilizzare sul ciglio della strada fissando i fari.
Caro riccio, nessuna lince ti vuole attaccare, abbassa gli aculei e ritorna placido a scavare il terreno.
Cara emozione, sei reale tanto quanto tu vuoi, sei effettiva quanto io voglio.
Inspiro, tieni 3 secondi come ti hanno insegnato… butta fuori… e poi ripeti ancora. Il presente è l’unica cura, la superficie dell’acqua a un palmo di naso.
Quando la pupilla torna normale l’onda anomala si rivela per quello che è, una goccia in un mare calmo.