Il dizionario dei segni invisibili – C
Il dizionario di Emiliano Ponzi – artista e illustratore – è tutto quello che non si vede dietro le immagini che disegna: il suo mondo, i suoi pensieri, le cose che gli hanno fatto scegliere quello che ha scelto. Ogni settimana uscirà un articolo dedicato a una lettera dell’alfabeto: questa è la terza puntata dedicata alla C, qui ci sono quelle precedenti.
Falstaff, poster per Arizona Opera.
È l’ultima opera di Giuseppe Verdi e parla dell’anziano sir John Falstaff, delle sue arti amatorie e della loro mancanza, di lussuria, del suo abuso di cibo e vino e della sua ingenuità.
“C” di cazzate
L’alto e il basso: per un lungo periodo ho creduto che interessarsi di futilità e avvicinarsi alla superficialità contaminasse il buon pensare, l’onestà intellettuale, la capacità critica di guardare al mondo. “Noi siamo quello che mangiamo”… appunto. Ma se la nostra dieta prevede solo lasagne al forno o stinco con patate va da sé che la digestione ne risenta, fosse solo per l’uggia della monotonia.
Ogni tanto anche una mela o un’insalatina possono attenuare la fame, e intrattenere con efficacia lo stomaco.
Abbiamo bisogno anche di questo, di fibre, non solo di carboidrati complessi e proteine insomma, per dirla alzandoci da tavola, di oneste e schiette cazzate.
Confesso, ho smesso di ignorare le cazzate da non molto tempo.
E conquistato la gioia leggera di lasciarsi trasportare dalla futilità del momento. Uscire di ambito mi ha fatto capire che è tutto realmente relativo fuori da qualsiasi mondo interno. Non siamo presidenti di nazioni e l’unico luogo su cui abbiamo giurisdizione sono le quattro pareti del nostro studio.
Buon appetito.