L’Uomo Pesce dice che è una trappola
Ogni giorno Federico Bernocchi tiene un programma su Radio Rai2 che si chiama Canicola. È tipo il più bel programma del mondo dopo Radio TSO e prima di Acapulco. Solo che Radio TSO non lo fanno più. E Acapulco lo stiamo aspettando un po’ tutti. A parte Dispenser. E aggiungo Condor per campanilismo. Insomma, lui Federico Bernocchi allora fa Canicola. Per il programma faccio un disegno brutto al giorno. Brutto che fa provincia. Ci provo almeno. Un mashuppone di alcuni argomenti toccati dalla puntata. Perché? Boh. Perché chi non farebbe dei disegni per la radio? Quindi dicevo, ogni giorno, da mezzogiorno all’una e mezza come dei veri califfi ascoltate Canicola oppure scaricatevi il podcast (che contiene il disegno del giorno che potete trovare anche qui grandissimo) E qui troverete fino a Settembre un disegno al giorno con il testo che ricevo dei temi della puntata da Bernocchi. Vi siete mai sentiti più felici? Ecco. Felicizzatevi.
Oggi parliamo di Meryl Streep. Ma quando ti capita di vederla alle varie premiazioni o alle serate di gala, non ti sembra di conoscerla? Cioè, non ti sembra di avere quasi a che fare con un parente? Da quanto tempo la conosciamo? L’abbiamo vista in decine di film, abbiamo letto interviste, dichiarazioni… tutto. Allora, per parlare di una delle attrici più brave di sempre ho deciso di prendere un film per ogni decennio da quando le diamo del tu. Dai Settanta fino ad oggi senza mai una pausa, senza mai un passo falso (più grosso del dovuoto). Cioè, forse l’unica cosa di cui ci possiamo lamentare è che è talmente brava che ci stanca sapere che lei sarà candidata al tal premio, che ancora una volta spezzerà le reni alle sue colleghee che quando sarà lì sul palco sarà modesta come poche altre al mondo. E allora uni si chiede: “ma quella modestia, quel modo di fare così naturale, è tutto finto? O Meryl è così da quando la conosco? Forse ha ragione lei. Forse, a differenza mia, lei non è mai cambiata”. Poi nella seconda parte viene a trovarci (al telefono… buuuuu) Ratigher, che è uno dei disegnatori che amo di più da sempre. Cioè, da quando ho visto le sue prime cose tanti anni fa. Nel frattempo lui, sempre con gli stessi incubi e mostri nel cervello, è andato avanti ed è diventato uno dei nomi grossi del fumetto italiano. Una volta ho fatto tre giorni di vacanza a casa sua a Vasto. Eravamo io, lui ed Emilio, il chitarrista dei Settlefish. Stavamo parlando di Guerre Stellari e ad un certo punto citiamo la scena in cui l’Uomo Pesce (Akbar?) si accorge che qualcosa non va e dice: “È una trappola!”. Ratigher impazzisce per il ricordo e immediatamente è uscito di casa. Torna due ore dopo con tatuato sul corpo È una trappola! Che simpatico. Ma poi ha inventato Bimbo Fango, aveva fatto un fumetto in cui c’era un bambino che faceva schifo ma sapeva respirare nello spazio e diventa amico di due valchirie spaziale, c’era un suo personaggio che era uguale al mio Master preferito… Uno di quelli per cui provo una sana invidia nei confronti della sua immaginazione.