Quello sarebbe stato l’ultimo film di Kubrick
Ogni giorno Federico Bernocchi tiene un programma su Radio Rai2 che si chiama Canicola. È tipo il più bel programma del mondo dopo Radio TSO e prima di Acapulco. Solo che Radio TSO non lo fanno più. E Acapulco lo stiamo aspettando un po’ tutti. A parte Dispenser. E aggiungo Condor per campanilismo. Insomma, lui Federico Bernocchi allora fa Canicola. Per il programma faccio un disegno brutto al giorno. Brutto che fa provincia. Ci provo almeno. Un mashuppone di alcuni argomenti toccati dalla puntata. Perché? Boh. Perché chi non farebbe dei disegni per la radio? Quindi dicevo, ogni giorno, da mezzogiorno all’una e mezza come dei veri califfi ascoltate Canicola oppure scaricatevi il podcast (che contiene il disegno del giorno che potete trovare anche qui grandissimo) E qui troverete fino a Settembre un disegno al giorno con il testo che ricevo dei temi della puntata da Bernocchi. Vi siete mai sentiti più felici? Ecco. Felicizzatevi.
L’altro giorno ho bucato clamorosamente il fatto Stanley Kubrick è nato il 26 luglio. Cioè, c’avrei dovuto fare la puntata il lunedì 27, ma mi sono distratto e niente. Recupero oggi. Mi ricordo ancora il giorno in cui uscì in sala Eyes Wide Shut e le corse per arrivare in tempo al primo spettacolo a un vecchio cinema di Bologna (dove vivevo all’epoca) che oggi è chiuso. E il pensiero che mentre, ancora oggi, abbiamo la fortuna di vivere in un mondo in cui c’è Spielberg, Carpenter, Cameron, Scorsese, Kitano, quello sarebbe stato l’ultimo film di Kubrick. Poi basta. Niente più Kubrick al cinema. Niente più quelle corse pazzesche, l’ansia tipo parente sotto i ferri per la prima visione del film, le litigate con i detrattori, le accuse a quelli per cui esiste solo lui nel mondo… Niente, basta. Che peccato. Kubrick, per forza di cose, è uno dei due, massimo tre, registi che ti cambiano la vita quando decidi di studiare Cinema. Oggi sentiamo qualche pezzo delle sue colonne sonore, sapendo che il meglio è immettibile in RAI a quest’ora, però comunque mettiamo delle gran canzoni. Arriviamo fino ad ascoltare un pezzo tratto da Arancia Meccanica, il mio primo film visto di Kubrick, e da lì mi piacerebbe fare un discorso su quegli attori legati per sempre ad una parte, com’è accaduto a McDowell. O tipo il professorino saggio/figura paterna di Robin Williams post Attimo Fuggente, o il suo corrispettivo afroamericano Morgan Freeman, il Karate Kid Ralph Macchio o, il più sfortunato di tutti, Mark Hammill che dopo aver fatto Star Wars… cosa stavo dicendo?