My Dear Brother, Each of Us Has Meaning and We Bring it To Life
Questo qui sotto è un ricordo della mia infanzia. O una sorta di premonizione, dai. O il tempo che fa oggi che siamo a fine luglio con le nuvole bigie.
Quello dopo ancora è mio fratello. O la sua rappresentazione. Che mio fratello ha i capelli rossi ma non ha la testa di bisonte. Però lo considero un ritratto fedele.
Ha il fiore del cuore quasi aperto e il fiore della mente che sta per sbocciare. E un corpo fatto di cactus. Che a sedici anni penso sia normale essere un po’ fatti di cactus e avere la mente che sta per sbocciare e il cuore già pronto ad accogliere tutta una serie di cose che poi, in pratica, servono a liberarsi dei cactus.
Se rileggo questa riga penso alla faccia di Dawkins che ascolta Deepak parlare di fisica quantistica. Ad ogni modo, le due immagini sono collegate, ma non vi spiego come altrimenti fate la faccia da Dawkins. Che questo è un blog di uno che disegna, mica si parla di massimi sistemi.