Eat Greens Daily, ovvero cavoli cappucci e bruchi
Come sono arrivato da questo cavolo cappuccio sradicato nei pressi di Roncadella dotato di doppia natura morta
a una sua riproduzione quasi fedele tenendolo in mano
e da questi bruchi
a questi altri bruchi
e da questa epicness che levati Silver Surfer e hipsters canadesi taglialegna
a questo becco di possibile gallinaceo che spezza un bruco gigante appena sotto a del vetro cemento
vedi foto sotto
non lo so. Ma è nato tutto da un cavolo cappuccio raccolto a Roncadella e ora si trova qui:
su un muro, con uno scarafaggio a sei zampe a cui mi sono scordato di disegnare le braccia che non ci stava nelle foto precedenti. A colori, no dico: a colori. Che mica li uso così volentieri i colori che poi rubano l’anima mi dicevano. Dopo una media di cinque caffè e tre tè verdi al giorno per otto giorni non stop che i primi due giorni mi ci sono voluti per capire come si disegna su un muro a colori. In un circolo che ha aperto i battenti da un paio di settimane per combattere la vivace desertificazione culturale della città di Reggio Emilia di cui sposo felicemente la causa. Che si chiama Dinamo; il circolo dico, si chiama DINAMO, pare tutto maiuscolo. Le foto della costruzione del lavoro le ha fatte il Dorian Paderni che una sera mentre ero su una scala durante un concerto mi dice – ti faccio due foto e da lì in poi ha documentato l’intero lavoro. Che ce ne fossero di Dorian Paderni dico, che io mica lo conoscevo prima Dorian Paderni ma pazientemente ha fatto foto pure la domenica mattina. Che ce ne fosse di gente che apre circoli culturali per offrire un luogo contro la desertificazione culturale e persone che fanno foto la domenica mattina.
Eat Greens Daily, Mangia Verdura Giornalmente, questo dovrebbe essere il titolo della cosa qui sopra.
Buon martedì gente
Em
p.s. Breszny il giorno che ho iniziato i lavori ha lasciato questo oroscopo: «Ngram Viewer è un’applicazione di Google che analizza milioni di libri per vedere quante volte una certa parola è stata usata nel corso del tempo. Per esempio, ha scoperto che l’aggettivo “impossibile” compare metà delle volte nei libri del ventunesimo secolo rispetto a quelli del novecento. Significa che progetti fantastici e difficili da realizzare sono diventati meno impossibili di prima? Non lo so, ma di una cosa sono certo: se nei prossimi giorni farai progetti fantastici e difficili da realizzare, si dimostreranno molto meno impossibili che in passato».
Credo ci abbia ampiamente azzeccato. Secondo me se la ride a scrivere oroscopi, ma ci ha azzeccato.