Io tifo per Asimov
Ieri sera mi trovavo in un diner con degli amici per chiudere il periodo natalizio. Da oggi inizio la mia dieta macrobiotica standard per inciso: riso integrale, zuppa di miso e verdure come se non ci fosse un domani. Comunque, ieri sera mi è venuto in mente come uno spago rosso di quelli di lana, una spirale logaritmica fatta di pelo di pecora. Fa freddo, mi scuso con i vegani. Allora su questo spago mentre al tavolo c’era una gran gara tra chi riuscisse a muovere le narici e chi le orecchie e chi arrotolare la lingua ho visualizzato le rivoluzioni del nord Africa. Mi era chiaro che in qualche modo il desiderio di quelle persone nella loro lotta fosse strettamente legato a quello che avevo davanti agli occhi: delle altre persone incoscienti della loro intrinseca libertà intente a vivere un momento qualunque e felice. Subito dopo ho pensato, attenzione che i pensieri che si fanno ad un diner sono davvero tosti, che come la volontà è il giudizio in azione, per arrivare ad un certo punto, in un certo luogo, bisogna prima visualizzarlo. Allora mi era chiaro che nella spirale logaritmica di lana rossa subito dopo questi popoli con noncuranza c’eravamo noi. Gli idealizzati. Io con i miei amici nel diner. Le persone nel diner. Tutte le cose sotto lo specchio di luna che fossi stato alto dieci metri o venti avrei potuto vedere attorno in quel momento. Idealizzati. La “democrazia”. La “libertà”. Gli “hamburger”. E’ in quel momento che mi sono chiesto dove allora noi stiamo andando (su questa téra). Cioè cosa stiamo visualizzando, verso dove stiamo tendendo il nostro spirito o estendendo la nostra volontà, se abbiamo una volontà, ancora . Dove ci troviamo su quel filo di lana rosso che si stringe con la sua forza centripeta. Perchè attenzione, quelli a noi precedenti in questa spirale logaritmica si stanno battendo coi denti per ottenere quello che io sto vivendo e che almeno a me pare piuttosto scontato di vedere come un modello economico in crisi: la crescita continua. Ecco, allora mi sono davvero chiesto, cosa c’è dopo nella spirale logaritmica? Come fan di Asimov posso pensare a persone autosufficienti ognuna abitante di un luogo dal perimetro esagonale di svariati chilometri. Ma tra quel punto in cui l’uomo è solo e totale dove la spirale termina per espandersi di nuovo e ora, adesso, hanno da venire un qualche centinaio di anni. Qual è quell’ irraggiungibile estasi dello spirito verso cui stiamo andando muovendo le narici e le orecchie e arrotolando la lingua? Per il momento la risposta politica per non misurarsi ancora con i passi successivi è mantenere in modo totalmente sentimentale le risposte aggiornate allo scorso secolo con tecnocrazie e altre trovate per allungare il sogno a molta e troppa gente. Forse è per questo che non credo in nessun moto rivoluzionario dell’occidente.
Post Scrittum Snippet: Questo pezzo è stato eseguito per Rolling Stone Italia un annetto fa. Voglio iniziare il nuovo anno con qualcosa di colorato. Vi auguro un anno di grande slancio verso l’ignoto. Tanto se dobbiamo crepare grazie ai Maya, almeno crepiamo come i salmoni: facendo dell’ultima parte della nostra vita qualcosa di epico come la risalita dei fiumi e delle cascate. Un abbraccio.