I cancelli dorati
Al Parco delle Caprette lungo il fiume Crostolo un mese fa c’era freddo e non c’era ancora il governo Monti. Un freddo morigerato, con un suo à plomb, senza quel velo di prudente pessimismo che in questi giorni la mattina presto ti fa uscire di casa con un lanternino da minatore scozzese e il coltello da pane per ritagliarti un corridoio nella nebbia. C’era freddo e c’era anche il sole. Le famiglie, i ciclisti, i corridori e altre famiglie e ciclisti e corridori e ancora altre famiglie e ciclisti e corridori mi passavano davanti al naso mentre ero lì fermo dietro ad un banchetto. Prima di partire per la personale a Barcellona infatti un amico era riuscito ad incastrarmi in una raccolta firme, una mozione di iniziativa popolare che si riassumeva perfettamente nel cartellone fatto dai bambini: “meno assessori più asili”. Così, da quel punto di vista privilegiato, sentivo il sangue confluire verso il centro del corpo e abbandonare le vie periferiche. Non avevo mai raccolto delle firme, non ho figli che vanno all’asilo -anzi, non ho figli-, non ce l’ho particolarmente con gli assessori della mia città e non avevo mai preso dello stronzo da parte di un passante convintissimo in cuor suo che fossimo lì rappresentando una qualche fazione politica cittadina. Ho preso dello stronzo però, questo si, varie volte ma mai senza giusta causa. Comunque di sicuro non avevo mai parlato a delle famiglie spiegando una mozione popolare, a dei nonni così sportivi e non avevo mai visto dei provetti corridori leggere un cartellone così velocemente, fare un’inversione a U, firmare e procedere verso l’infinito ed oltre che più o meno corrisponde fino a dove c’è la ciclabile qualche chilometro più in là.
Cancellare i servizi ai cittadini, chiudere scuole o esternalizzare i servizi delle maestre d’asilo prima di fare l’accorpamento di qualche poltrona, prima di ridurre drasticamente i dirigenti di area e delle deleghe esterne, prima di togliere missioni all’estero e pubblicazioni patinate del comune è una cosa che è suonata piuttosto ovvia alle mille persone che per mille ragioni hanno firmato la petizione. Io l’ho firmata perchè provo molta gratitudine per gli anni che ho passato nelle strutture della mia città, dal nido all’asilo alla scuola elementare e le mie due maestre -che poi una quando avevo vent’anni mi dissero che rincorse un alunno fino a chiuderlo in un armadio sostenendo fosse figlio del diavolo, ma non ho mai creduto a quella versione dei fatti-.
Post Scrittum Snippet: Dopo la personale a Barcellona è stata coniata la frase “il successo di una mostra si stabilisce quando la polizia passa a salutare”.Qui potete vedere un video e qui sopra ecco… C’è la foto di un momento della serata. I fantastici CHEVEAU da Parigi e i Mujeres -una band locale vicina ai Black Keys- hanno suonato fino a notte fonda. Trecento persone sono passate per l’evento e riempito le quattro sale della galleria. I vicini non la finivano di buttare secchiate d’acqua nel corridoio del Caleidoscopio. Ringrazio il direttore marketing di Vice Magazine Espana e l’ex responsabile del FAD.cat, e tutti quelli che hanno partecipato all’evento. Grazie ancora di cuore!