MASERATI (la band)
Ho passato un inverno di quattro anni fa disegnando e ascoltando post-rock. I Pelican, gli Explosions In The Sky, i God Speed You!Black Emperor, i Red Sparrowes e i Silver Mt. Zion Memorial Orchestra & The Tra-La-La Band erano in loop ad accompagnare il freddo, la nebbia e le abbondanti nevicate. La bilancia pendeva così tanto da una parte che se avessi aggiunto i Sigur Ros forse in questo momento avrei una lunga barba, una camicia a quadretti di flanella e non mi troverei qui ma ad accendere il camino in una casa di legno su un fiordo suonando i cucchiai accompagnando un quartetto banjo-ukulele-contrabbasso-voce.
Neanche a farlo apposta i primi giorni di primavera arrivarono nella mie orecchie i MASERATI e il loro album “Inventions For The New Season”. Ne parlo come un dono perchè è così. I MASERATI fanno quel tipo di musica che se non ci fosse non ci sarebbe. Avete capito quest’ultima frase? No? Neanche io, ma è così. Rolling Stone li ha definiti “Smooth-Riding Sex Rock”. Dato che non scrivo di musica ma disegno e i bugiardini delle recensioni musicali mi sfiniscono sempre quando li leggo ecco, questo è il primo brano che ascoltai e ditemi se in questo momento non vi vedete cavalcare un chopper su una dritta arida highway americana sotto il sole cocente. Questo qui sotto invece è il pezzo che ho fatto per loro, finito una settimana fa per il tour. Spero vi piaccia.