Vota la panzana dell’anno
Il 2015 è l’anno in cui lo scontro di civiltà è giunto al culmine. I musulmani ci hanno costretto ad abbandonare le nostre tradizioni, ad esempio facendo rimuovere una giostra a forma di maialino in una scuola di Rovereto. E non rispettano nemmeno il divieto di indossare in pubblico veli che nascondano il volto. Ma ci sono paesi messi peggio di noi, come il Regno Unito, dove gli immigrati sono dieci volti più che in Italia. O forse no?
Quest’anno, il sito di Pagella Politica, con cui collaboro per la trasmissione “Virus – il Contagio delle idee” di Rai Due, ha dato il via per la quarta volta al sondaggio “Vota la panzana dell’anno”, in cui gli utenti possono scegliere la sciocchezza più grossa detta dai politici italiani nel 2015 (potete votare qui). Le tre storie che avete letto poco sopra sono tutte ottime candidate per ottenere la vittoria, anche se al momento in testa c’è una panzana del vice-presidente della Camera e membro del direttorio del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio:
“L’ultima volta che si è messa la fiducia sulla legge elettorale lo ha fatto Mussolini e poi mai più”
Non è vero: c’è un precedente bello grosso. Nel 1953, il presidente del Consiglio Alcide de Gasperi pose la questione di fiducia sulla nuova legge elettorale che le opposizioni avevano ribattezzato “legge truffa”. È una bella panzana, ma la mia opinione è che non può competere con la seconda classificata, uscita dall’account Twitter dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini:
“Questa settimana: scuola materna di ROVERETO, hanno tolto una giostrina-maialino perché gli islamici si offendevano”
È interessante notare come Salvini abbia preso a cuore il problema e dopo aver denunciato la vergognosa rimozione della giostra abbia ribadito su Twitter:
#Salvini: Non ti piace la giostra col maialino? TORNA AL TUO PAESE! TORNA AL TUO PAESE! #PortaaPorta
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 5, 2015
Il “maialino gate”, però, si è rivelato una montatura e Pagella Politica ha dimostrato che la giostra è ancora regolarmente al suo posto. La civiltà occidentale è salva, per il momento.
Terzo posto ex-aequo per il presidente del Consiglio Matteo Renzi e un’altra dichiarazione di Salvini. Partiamo con Renzi:
“Siamo il primo governo che abbassa le tasse”
Affermare di essere i “primi” a fare qualcosa è sempre una dichiarazione impegnativa, figurarsi sostenere di essere i primi ad abbassare le tasse, un obbiettivo che hanno perseguito buona parte dei governi repubblicani negli ultimi 70 anni. Quella di Renzi, infatti, è una panzana pazzesca senza appello. Diamo per buono che Renzi abbia davvero abbassato le tasse (tecnicamente, non lo ha fatto nel 2014 perché il bonus di 80 euro non può essere contabilizzato come taglio di imposte).
Basta guardare un qualsiasi grafico della pressione fiscale per rendersi conto che la pressione fiscale non è una linea che punta verso l’alto fino all’arrivo di Renzi. Ci sono state molte riduzioni di imposte negli ultimi anni, alcune anche significative.
E infine, ritorniamo sul segretario della Lega Nord:
“Ve lo ricordate il 1992? […] Uscimmo dalla moneta unica, e cosa successe? Niente. Anzi, ci fu il boom! Dal ’93 in poi – se andate su internet – l’Italia crebbe come mai in passato”
Salvini si riferisce a un suo cavallo di battaglia che negli ultimi mesi ha un po’ abbandonato: l’Italia starebbe meglio senza l’euro. Per sostenerlo, però, in questa dichiarazione dice una cosa che non sta né in cielo né in terra. Salvini dimentica gli anni del boom economico, quando a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta l’Italia cresceva in media di più del cinque e a volte quasi del sette per cento ogni anno.
Nel triennio 1993-1995, gli anni di cui parla Salvini nella sua dichiarazione, l’Italia crebbe in media di un ben poco spettacolare 1,32 per cento. Per vedere un dato superiore a questo non serve tornare ai tempi di Walter Chiari, basta guardare alla crescita media nel triennio precedente a quello indicato da Salvini: tra il 1990 e il 1992 l’Italia crebbe in media dell’1,38 per cento.
Sul sito di Pagella Politica troverete molte altre panzane tra cui scegliere quella che secondo voi è la più grossa del 2015. Avete tempo fino al 30 dicembre per votare e i risultati saranno pubblicati il 31. Se vi piacciono questo genere di cose, potete seguire Pagella Politica (e chi vi scrive) il giovedì sera su Rai Due, dove siamo ospiti fissi del talk show Virus.