Gli occhi di Di Battista
La mano, stile Robert De Niro in Taxi Driver, appoggiata sul petto – “ma dici a me?, ma dici a me?, ehi con chi stai parlando?” – la camicia con il primo bottone slacciato, la giacca blu, la barba corta e curata, i capelli ben pettinati. La voce che esplode all’improvviso (“Gli italiani hanno fame e voi gli avete tolto il pane agli italiani!”, dice Ale Di Battista, deputato del M5S). Ma soprattutto gli occhi, che si stringono come se stesse per versare qualche lacrima dopo che Roberto Speranza, capogruppo del Pd, gli ha detto “siete dei fascisti”, nella saletta per la registrazione delle dichiarazioni, a Montecitorio.
“I cittadini italiani sanno che persone come lui sono schiave di lobby, schiave di potenti, stanno violando la Costituzione e hanno paura di stare qui per parlare. Fanno la legge elettorale con un condannato fuori dal Parlamento, hanno fatto una votazione in dieci secondi. Gli italiani hanno fame e voi gli avete tolto il pane agli italiani! Non sei degno di dire quello che vogliono gli italiani!. Gli italiani hanno fame e questa gente fa gli accordi assieme a Berlusconi e ai condannati e grida fascista, grida fascista a me che mi sento un dipendente del popolo italiano insieme ai miei colleghi che stanno facendo un lavoro eccezionale”. E insomma, “guardategli gli occhi a questa gente, bisogna guardare gli occhi a gente come Speranza, a Brunetta, a Sisto, a Berlusconi, a Renzi, per capire che vogliono fare gli interessi esclusivamente dei banchieri, dei lobbisti e purtroppo del crimine organizzato”. C’è poco da fare, Ale Di Battista è un grande showman: “Chi guarda questi occhi sa che io dico la verità!”.
Di Battista oggi era in forma. Ha anche tenuto un comizio rivolgendosi a Gianni Cuperlo. Che è rimasto impassibile.
Ma quello di Di Battista contro Speranza non era uno sfogo isolato. Sembrava piuttosto un format dal titolo: “La gente ha fame”.