Cosa dicono i documenti del Pd sull’albo per le primarie
Domani all’Ergife, si riunirà l’assemblea nazionale del Partito Democratico. Tra i documenti in votazione ce ne sarà anche uno per dare mandato al segretario Pier Luigi Bersani a
definire, assieme alle forze politiche che sottoscrivono il Manifesto politico dell’Alleanza, il quadro di regole delle primarie per l’individuazione del candidato-premier comune alle elezioni politiche del 2013
Nel “quadro di regole” c’è anche quella sulla registrazione all’albo. Non è un particolare da poco, visto che in questi giorni ha scatenato diverse reazioni, tra cui quella di Matteo Renzi. Ve la riporto, testuale:
La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori che dichiarano di riconoscersi nel Manifesto politico dell’Alleanza e si impegnano a sostenere l’Alleanza alle elezioni politiche del 2013, sottoscrivendo un appello pubblico per il successo dell’Alleanza stessa ed iscrivendosi all’Albo delle sue elettrici ed elettori. L’iscrizione all’Albo potrà avvenire dal 21° giorno precedente la data delle primarie fino al giorno del voto. Questo Albo deve essere costruito con modalità tali da renderlo un concreto ed effettivo strumento di consultazione e di partecipazione delle elettrici e degli elettori alla campagna elettorale, al fine del successo dell’Alleanza alle elezioni politiche
Non è chiaro quindi se la tessera per poter votare potrà essere ritirata nello stesso posto in cui si vota o sarà necessario spostarsi, complicando ulteriormente le cose. Il sindaco di Firenze si augura che prevalga “il buonsenso di evitare le palesi assurdità come la preregistrazione”. Ma perché tanta agitazione? Lo spiega bene un sondaggio Swg: Renzi ha bisogno di massima partecipazione. Se alle primarie del centrosinistra andassero a votare almeno 4 milioni di persone, il sindaco di Firenze raccoglierebbe il 29 percento dei consensi contro il 26 percento del segretario del Pd mentre Bersani sarebbe in testa se alle primarie partecipassero 2,6 o 3,3 milioni di persone, rispettivamente con il 37 e il 33 percento contro il 29 di Renzi.