Pd, Idv e gli stracci che volano
Mentre Bersani prova a sostituire la foto di Vasto con la foto di Parigi (si scherza eh), mentre Anna Finocchiaro, parlando di post-berlusconismo, dice sul Corriere della Sera che l’Idv di Di Pietro «vive grazie alla contrapposizione con Berlusconi e che deve tenerne vivo il fantasma per non scolorire la sua identità», mentre insomma i rapporti fra Democratici e dipietristi sono sempre più complicati, a causa anche del diverso giudizio sul governo Monti, a giro per l’Italia si cominciano a vedere i primi effetti, sia in vista delle elezioni locali di maggio sia nelle amministrazioni dove si è già votato. Alleanze e coalizioni democratico-italvaloriste si sfarinano, e i due partiti si mandano, poco serenamente e poco pacatamente, a quel paese. Quella che segue è una piccola e incompleta mappa. È di pochi giorni fa il caso di Livorno, dove il sindaco Alessandro Cosimi ha scritto una lettera al suo vicesindaco Luca Bogi, dell’Idv, per dichiarare conclusa l’avventura in Comune e invitarlo a dimettersi. Fra i motivi, l’opposizione del partito dell’ex pm alla realizzazione della discarica del Limoncino, oggi sotto sequestro. «La conflittualità – ha detto Cosimi – ha rallentato l’attività dell’amministrazione». Cosimi attende le dimissioni del vicesindaco, che ancora non sono arrivate, ma nel Pd sono convinti: l’alleanza è finita, l’Idv sarà fuori maggioranza e giunta. In Toscana non è un caso isolato.
A Firenze, Matteo Renzi adesso ha una giunta interamente formata da assessori del Pd e ha scelto di escludere i dipietristi, mentre a Pistoia la presidente della Provincia Federica Fratoni qualche mese fa ha rimosso un assessore dell’Idv che aveva raccolto le firme per l’abolizione delle Province. Per tutta risposta l’Idv è passata all’opposizione.
A Pero, in Provincia di Milano, l’Idv ha già scelto il suo candidato sindaco. È una vecchia conoscenza della politica lombarda: Vincenzo Di Risio, già sindaco pidiessino dal 1975 al 1990, che fu al centro di un processo per falso ideologico.
A Civitanova Marche, provincia di Macerata, sono oggi in corso le primarie del centrosinistra. L’Idv appoggia uno dei quattro candidati, Tommaso Claudio Corvatta. O Corvatta vince o andiamo da soli, hanno detto i dipietristi. Sono settimane che i due partiti discutono piuttosto vivacemente. L’Idv non vuole che Giulio Silenzi, segretario comunale del Pd, ex sindaco di Monte San Giusto dal ’75 al ’90 ed ex consigliere regionale in quota Pds, sia il candidato sindaco. Lo scontro è piuttosto duro, il coordinatore regionale dell’Idv David Favia ha spesso attaccato i Democratici e anche Silenzi accusandolo peraltro di mentire sul suo vitalizio. E a un certo punto il Pd s’è stufato: «L’Idv ha superato ogni limite. Quando non c’è rispetto della persona e di un partito non può esserci alcuna intesa». Arrivederci.
Ad Aversa, provincia di Caserta, l’Idv – lì il partito è commissariato – ha già scelto il suo candidato sindaco: Salvatore Cella, che corre insieme ad alcune liste civiche. Ma il coordinatore provinciale dell’Idv di Caserta, Pino Crispino, si è affrettato a precisare che la scelta non varrà per anche per gli altri comuni del Casertano.
In Abruzzo, a sfidare il sindaco uscente de L’Aquila Massimo Cialente, che ha appena vinto le primarie contro il candidato appoggiato da Sel, ci sarà anche Angelo Mancini, che dice di avere una «proposta non politica, ma operativa. La città ha bisogno di andare oltre la politica». Tra le critiche dell’Idv a Cialente c’è l’accusa di aver utilizzato consulenze per le varianti urbanistiche, come già faceva l’amministrazione precedente, e la decisione di realizzare costruzioni su terreni esondabili.
Alla Provincia di Reggio Emilia Pd e Idv hanno rischiato di arrivare alla rottura. Lo scorso febbraio si è passati dalla richiesta di una «verifica di metà mandato» alla certificazione, nel giro di 50 minuti, che «la maggioranza è salda» e che l’alleanza “non è in discussione». In realtà qualche discussione c’è stata, e tutt’altro che serena. Le tensioni sono nate dal voto in consiglio provinciale su un appalto alla Global Service, servizi integrati e manutentivi per la gestione immobiliare del patrimonio provinciale, assegnato dalla Provincia a un’Associazione temporanea di impresa, di cui fa parte anche la società consortile Koinos, costituita dalla Cna il cui direttore generale è Fabio Bezzi, marito della presidente della Provincia Sonia Masini. Il Pdl ha sollevato una questione di conflitti d’interesse, l’Idv, per bocca di uno dei suoi consiglieri, Rudy Baccarani, ha invece osservato che l’appalto costa alla Provincia 3 milioni di euro.