Il partito dei Monti-scettici, con Saviano e De Benedetti

«A Milano! A Milano!». A sinistra c’è un nutrito partito di Monti-scettici, e stasera si ritroverà al Teatro Smeraldo. Chi pensava che in questi tempi tecnici, con la Fornero che piange, Martone che scivola sulla sfiga, Monti che distribuisce 18 ai parlamentari, insomma con i professori della Bocconi al governo e in tivvù, sfortunatamente, i soliti parlamentari che s’azzuffano (ma molto meno di prima), chi pensava che non ci fosse più spazio per le adunate come quelle anti Caimano, dovrà ricredersi. Libertà&Giustizia e tutti quelli che leggono Kant la sera prima di andare a letto sono in piena, fervente attività. E stasera, appunto, saranno a Milano insieme agli animatori di L&G, a Carlo De Benedetti, a Roberto Saviano, a Umberto Eco, a Gustavo Zagrebelsky e perfino a Giuliano Pisapia. Mondi diversi che si uniscono, accomunati da un manifesto firmato da oltre 35 mila persone: «Dipende da noi. Dissociarsi per riconciliarci». E così, mentre c’è chi nel Pd augura un Monti bis, chi lo appoggia senza se e senza ma, chi si produce in equilibrismi pur di dire che Monti è ciò che serve, a sinistra si cerca un nuovo avversario: la «tecnica».

Nello stallo della politica, l’ascesa della tecnica al governo è apparsa l’unica alternativa al disastro finanziario, economico e sociale. La dobbiamo accettare come pharmakon. Ma la medicina che guarisce può diventare il veleno che uccide. Dobbiamo sapere che un governo può essere tecnico nelle premesse, ma non nelle conseguenze delle sue azioni.

Dire “tecnico”, significa privare la politica della libertà.

La tecnica esercita anch’essa una forza ideologica che può diventare anti-politica. Allora, quello che inizialmente è farmaco diventa veleno: senza politica, non ci può essere libertà e democrazia; senza democrazia, alla fine ci aspettano soluzioni basate non sul libero consenso ma sull’imposizione.

E parole altrettanto dure le aveva dette proprio De Benedetti, tessera numero uno del partito dei Monti-critici («Le sue liberalizzazioni? All’acqua di rose»), in un’intervista a Servizio Pubblico: «La gente vuole archiviare questo periodo».

http://youtu.be/BTnXNa2LWeA

C’è però una domanda di Dario Di Vico su Twitter che mi pare interessante: «Ma perché Libertà e Giustizia che viene dalla società civile ce l’ha tanto con un governo (Monti) espressione della società civile?». Magari stasera qualcuno darà una risposta.

David Allegranti

Giornalista, blogger. La Stampa, Panorama, Vanity Fair, Foglio, Corriere Fiorentino, Gazebo. Autore di The Boy (Marsilio). Interista. Ghinetti giovani 2012. Su Twitter è @davidallegranti.