Il Pdl rischia di perdere Lucca
In Toscana c’era una volta un porto sicuro per il centrodestra. Lucca, terra dell’ex presidente del Senato, il popperiano Marcello Pera di cui oggi nessuno parla più, dai risultati elettorali in grado di addolcire le sconfitte di Denis Verdini. Un tempo il Pdl aveva lì le sue città. Forte dei Marmi, Capannori, Massarosa e Pietrasanta. Perse tutte, una dopo l’altra. E adesso potrebbe toccare a Lucca.
A maggio si vota e il centrodestra è senza grandi idee. Probabilmente il candidato, o meglio il ricandidato, sarà il sindaco uscente Mauro Favilla, classe 1934, già sindaco tra il 1972 e il 1984 e nell’88. Non esattamente un giovanotto. Eppure nel Pdl lucchese qualche giovane c’è, come l’assessore alla Cultura trentenne Letizia Bandoni, che insieme ad altri compagni di partito (ex Forza Italia) aveva provato persino a chiedere le primarie e a formare un gruppo di dissidenti. Tentativo non riuscito, perché il Pdl, che pure ha contattato invano qualche imprenditore (Verdini si è fissato con la “civicità dei candidati), non ha trovato per ora valide alternative. La tradizione dei berlusconiani, interrotta poche volte, è sempre stata quella di scegliere candidati all’ultimo mese. Non ci sarebbe di che stupirsi quindi se l’indecisionismo del Pdl portasse a una riconferma di Favilla in evidente ritardo.
Ma anche il centrosinistra ha avuto di recente i suoi problemi. Quasi un anno fa, con largo anticipo, è stato scelto come candidato il capogruppo del Pd in Comune, Alessandro Tambellini, dalla linea politica abbastanza definita: la foto di Vasto. Niente alleanze con il Terzo Polo, e chiusura alle forze moderate, che in una città bianca come Lucca però qualche peso ce l’hanno. Questa la base di partenza. Poi è caduto Berlusconi, è arrivato Monti, e il mondo è cambiato. Un’alleanza di Vasto non è più proponibile, hanno pensato nel Pd. Quindi al presidente della Provincia di Lucca, l’ex Margherita Stefano Baccelli, è venuta in mente un’idea: facciamo le primarie. Il dibattito va avanti per un po’, fra chi dice che un candidato c’è già (il Pd locale), è già stato vidimato dall’assemblea del partito, e chi appoggia l’operazione Baccelli (il Pd regionale), ciuffo alla rottamatore e identica baldanza. Il duello lo vince Tambellini. Le primarie non si fanno, però il candidato si impegna a dialogare anche con le mitiche forze moderate di Lucca.
Un sondaggio IPR commissionato dal Pd dice che il centrosinistra (Federazione della Sinistra, Verdi, Sel, Psi, Idv, Pd e altri) vincerebbe con il 54,5 per cento. Terzo Polo fermo al sette per cento. Centrodestra (Lega Nord, Pdl, La Destra e altri) inchiodati al 32. Il problema aggiuntivo per il centrodestra è che la Lega andrà da sola e che un ex assessore di An, Luca Leone, ha lanciato la sua candidatura “civica”. Per il centrosinistra invece il problema potrebbe essere l’Udc. I centristi, rompendo con Fli, hanno scelto l’ex sindaco di Forza Italia Pietro Fazzi, che qualche anno fa si dimise dopo aver accusato Pera di pressioni per favorire la vendita a Enel di Gesam, l’azienda municipalizzata del gas.