La storica emittente internazionale statunitense è stata bloccata da un ordine esecutivo, ma le cose dentro andavano già male da mesi

Il presidente Trump ha firmato venerdì un ordine esecutivo per sospendere i programmi di alcune importanti testate radiotelevisive statunitensi, tra cui Voice of America, Radio Free Europe/Radio Liberty e Radio Free Asia. Queste emittenti erano state fondate dal governo americano tra gli anni Quaranta e Cinquanta per rispondere alla propaganda nazista e a quella sovietica, e per questo trasmettevano programmi di informazione e notizie esclusivamente fuori dagli Stati Uniti; nonostante dipendano dal governo federale, però, erano molto indipendenti sul piano editoriale e svolgevano funzioni preziose soprattutto in alcuni luoghi del mondo. Eugenio Cau ha scritto delle conseguenze della sospensione e di come si sia arrivati a questa decisione:
Nella notte fra venerdì e sabato è stata annunciata l’espulsione dagli Stati Uniti dell’ambasciatore del Sudafrica Ebrahim Rasool, che durante una conferenza aveva criticato duramente Trump e il movimento Make America Great Again, definendolo suprematista bianco e preoccupato della crescita delle minoranze etniche negli Stati Uniti (ma è un conflitto, quello fra Stati Uniti e Sudafrica, che ha molte altre ramificazioni e si è intensificato con la nuova amministrazione repubblicana). Sabato sera Trump ha lanciato una operazione militare in Yemen contro decine di obiettivi degli Houthi, la milizia sciita sostenuta dall’Iran che dal 2014 controlla una parte consistente nel paese e che negli ultimi anni ha attaccato spesso navi e mercantili di passaggio davanti alle coste dello Yemen.
Sono state inasprite le azioni del governo contro le università in cui l’anno scorso si sono svolte le proteste contro l’invasione israeliana della Striscia di Gaza, che l’amministrazione accusa di eccessive tolleranze e indulgenze a fronte dell’occupazione degli edifici dei college e dell’interruzione delle lezioni: la più colpita è la Columbia University, alla quale è stata tagliata parte dei fondi e che è sotto indagine per verificare che non abbia violato le leggi federali sul terrorismo. Ma la stessa Columbia, come altre università, si è mossa anche spontaneamente in quella direzione, sospendendo alcuni studenti che avevano partecipato alle proteste, espellendone altri e in qualche caso revocando loro il titolo di studio.
Domenica sono state espulse 200 persone venezuelane accusate di far parte del gruppo criminale Tren de Aragua. Le espulsioni sono avvenute nonostante un giudice federale statunitense avesse bloccato l’ordine che le rendeva legalmente possibili, firmato sabato da Trump. Nel weekend in diversi stati fra il Midwest e gli stati meridionali si sono verificate condizioni meteo estreme a causa di vento e tornadi: lo stato in cui ci sono stati più danni e vittime è stato il Missouri, ma in Kansas, Mississippi, Texas e Arkansas le trombe d’aria hanno distrutto decine di case ed edifici e sono avvenuti gravi incidenti stradali.
È uscito un nuovo video sul canale YouTube Da Costa a Costa della serie 50 STATES. Francesco Costa ci parla dello stato più piccolo degli Stati Uniti, il Rhode Island: la sua composizione geografica, l’origine misteriosa del suo nome (legata forse ad un esploratore italiano), del suo accento particolarissimo, del perché qualcuno chiama la sua costa la “riviera americana” e dell’imperdibile coffee milk, la bevanda nazionale del Rhode Island.
Potete guardare il video gratuitamente qui:
Il presidente Trump ha partecipato ieri a un singolare evento promozionale di Tesla davanti alla Casa Bianca. Sul prato della facciata sud dell’edificio presidenziale sono stati parcheggiati in fila i diversi modelli di auto dell’azienda di Elon Musk, persona più ricca del mondo nonché suo principale finanziatore e collaboratore, e Trump ha presentato le auto ai giornalisti e ne ha elogiato le caratteristiche e il design. All’evento, che è stato trasmesso in diretta su X, era presente anche Elon Musk con il figlio X. Trump ha detto che Musk ha ricevuto un trattamento «estremamente ingiusto» e ha aggiunto: «Voglio fare una dichiarazione: voglio comprarne una. La brutta notizia è che è da tanto tempo che non mi è permesso guidare un’auto, ma io amo guidare. La comprerò e la terrò qui alla Casa Bianca, e potrà usarla il mio staff.» L’esposizione delle Tesla è stata, come ha detto Trump stesso, una dimostrazione del suo sostegno a Musk e all’azienda, che si trova in un momento di forte crisi da quando il suo proprietario si è avvicinato alla politica.
Il presidente Trump e Elon Musk insieme al figlio X sul prato sud della Casa Bianca, 11 marzo 2025. (Pool tramite AP)
Mercoledì sono entrati in vigore nuovi dazi del 25 per cento decisi dall’amministrazione statunitense di Donald Trump sull’acciaio e sull’alluminio comprati negli Stati Uniti e provenienti dall’estero. L’Unione Europea ha annunciato a sua volta nuovi dazi come ritorsione: una prima parte delle misure entrerà in vigore il primo aprile, a meno che non ci si riesca a mettere d’accordo con il presidente Trump per una sospensione reciproca delle imposte. Ne abbiamo scritto qui:
Ieri sera, al termine di un lungo incontro tra funzionari e ministri di alto livello di Ucraina e Stati Uniti a Gedda, in Arabia Saudita, è stato annunciato che gli Stati Uniti riprenderanno immediatamente l’invio di aiuti militari e la condivisione delle informazioni di intelligence all’Ucraina. Nel comunicato congiunto l’Ucraina ha detto anche di essere pronta a un cessate il fuoco totale di 30 giorni, a patto che lo accetti anche la Russia. Ne abbiamo scritto qui:
A Washington DC sono iniziati i lavori di rimozione della grande scritta “Black Lives Matter” dipinta nel 2020 sulla strada che porta alla Casa Bianca. Il murales copre circa due isolati della 16esima strada, quella che porta alla facciata nord della Casa Bianca, ed era stato dipinto durante le settimane più intense delle proteste del movimento Black Lives Matter contro l’uccisione di George Floyd. Ne abbiamo scritto qui, dove trovate anche una gallery con le foto dei lavori di rimozione:
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio, l’equivalente del ministro degli Esteri, ha detto che il governo statunitense ha cancellato l’83 per cento dei programmi dell’USAID, l’agenzia federale che da decenni fornisce aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in decine di paesi in tutto il mondo. Ne abbiamo scritto qui:
Domenica la Second Lady Usha Vance è arrivata a Torino per rappresentare la delegazione statunitense durante la cerimonia di apertura degli Special Olympics World Games, che si è tenuta all’Inalpi Arena. Gli Special Olympics World Games sono un evento di competizioni sportive organizzato a cadenza quadriennale da Special Olympics, la più grande organizzazione sportiva al mondo per bambini e adulti con disabilità intellettive. Le competizioni alternano un’edizione estiva e una invernale, che si sta tenendo in questi giorni a Torino e in diverse località alpine piemontesi. Gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo molto importante nella storia dell’organizzazione: fu fondata nel 1968 da Eunice Kennedy Shriver – sorella di John Fitzgerald Kennedy – con lo scopo di promuovere il coinvolgimento delle persone con disabilità intellettive nell’attività fisica.
La Second Lady degli Stati Uniti Usha Vance in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi mondiali Special Olympics presso lo stadio Inalpi Arena di Torino, 08 marzo 2025. (ANSA/Alessandro Di Marco)
Quando in Italia era la notte tra venerdì e sabato, il presidente Trump ha annunciato un taglio di circa 400 milioni di dollari di fondi federali destinati alla Columbia University a causa di quelle che l’amministrazione ha giudicato come «violenze antisemite», avvenute durante le proteste contro i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza avvenute nel campus universitario di New York tra aprile e maggio dell’anno scorso. Secondo Trump la Columbia non avrebbe fatto abbastanza per proteggere gli studenti ebrei durante le proteste.
Venerdì in South Carolina è stata eseguita la prima condanna a morte per fucilazione degli ultimi 15 anni negli Stati Uniti. Domenica il Secret Service ha sparato a un uomo armato vicino alla Casa Bianca. Abbiamo inoltre fatto un punto sulle difficoltà di Tesla, l’azienda di automobili elettriche più importante al mondo, da quando il suo proprietario Elon Musk si è avvicinato alla politica. Potete leggerne qui:
Trump ha sospeso i dazi del 25 per cento sulle merci importate dal Messico e dal Canada. I dazi dovevano essere introdotti a inizio febbraio, ma poi Trump li aveva sospesi per trenta giorni in cambio di alcune concessioni temporanee, ed erano infine entrati in vigore due giorni fa prima che venissero, per l’appunto, sospesi di nuovo.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato 12 hacker cinesi che avrebbero venduto alla Cina i dati di dissidenti cinesi residenti negli Stati Uniti. Gli hacker risiedono in Cina ed è quindi difficile che saranno estradati per il processo. Ne abbiamo scritto qui:
Trump ha annunciato che le grandi aziende automobilistiche Ford, Stellantis e General Motors, le tre più grandi e importanti aziende di auto degli Stati Uniti, avranno un mese di esenzione dai dazi entrati in vigore martedì per i prodotti provenienti da Messico e Canada. Tuttavia la Casa Bianca ha puntualizzato che le aziende sono state invitate a «iniziare a investire e a spostare la produzione negli Stati Uniti, dove non pagheranno dazi». Il significato di questa frase non è chiaro: le aziende pagano i dazi per i prodotti e i componenti che acquistano dall’estero, anche se le loro fabbriche si trovano negli Stati Uniti. Potete leggerne qui:
Domani in South Carolina un uomo condannato alla pena di morte sarà ucciso per fucilazione. È la prima volta che questo metodo viene scelto da un detenuto in South Carolina, e la prima volta da quindici anni che questo metodo viene usato negli Stati Uniti. In Idaho invece il Senato statale ha approvato una proposta di legge che renderebbe la fucilazione il metodo di esecuzione primario dello stato: manca solo la firma del governatore Little perché entri in vigore. Negli ultimi anni sono emersi sempre più dubbi e critiche sul metodo dell’iniezione letale, che può costringere le persone a lunghe agonie o venire complicato dall’indisponibilità delle case farmaceutiche a fornire i farmaci destinati alle esecuzioni delle condanne.
La Corte Suprema ha stabilito che l’amministrazione Trump deve sbloccare quasi 2 miliardi di dollari di aiuti esteri destinati a organizzazioni non profit di USAID, l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti che Trump intende smantellare. La decisione della Corte Suprema è stata emessa in risposta a una causa intentata da due organizzazioni umanitarie che hanno contestato il congelamento dei fondi per 90 giorni ordinato a fine gennaio da Trump. Un giudice di un tribunale distrettuale di Washington aveva già proibito all’amministrazione di sospendere gli aiuti, ma l’ordine era stato ignorato e il caso è quindi finito alla Corte Suprema. La votazione si è conclusa 5 a 4 con due giudici conservatori – John Roberts e Amy Coney Barrett – che hanno votato insieme ai tre progressisti per respingere la sospensione degli aiuti.
Il presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti John Roberts, a sinistra, e la giudice Amy Coney Barrett, a destra, martedì 4 marzo 2025. (AP Photo/Alex Brandon)
Da qualche settimana a Doha, in Qatar, si stanno svolgendo dei negoziati per il rilascio degli ostaggi ancora presenti nella Striscia di Gaza tra l’inviato speciale dell’amministrazione di Trump e Hamas. È la prima volta in assoluto che gli Stati Uniti confermano di aver parlato direttamente con Hamas: qui abbiamo spiegato perché si tratta di una svolta notevole nell’approccio dell’amministrazione statunitense alla questione.
Dopo un’anticipazione del Financial Times, il direttore della CIA ha confermato che gli Stati Uniti hanno interrotto la condivisione di informazioni con l’Ucraina: la cosiddetta “intelligence”, cioè le informazioni utili alla protezione della sicurezza nazionale. Abbiamo parlato qui dell’importanza dell’appoggio statunitense nella condivisione dell’intelligence con l’Ucraina:
La procura generale della Florida ha annunciato di aver aperto un’indagine nei confronti di Andrew e Tristan Tate. I due, che sono popolari influencer di destra radicale, sono accusati di stupro e tratta di esseri umani sia in Romania che in Regno Unito; sono tornati negli Stati Uniti la settimana scorsa quando il governo della Romania ha revocato le restrizioni di viaggio, sembra dopo pressioni ricevute dall’amministrazione Trump. Il procuratore generale della Florida ha detto che saranno portate avanti delle indagini anche negli Stati Uniti, perché i due hanno ammesso pubblicamente di aver preso parte ad attività di «adescamento, traffico e sfruttamento delle donne».
Per la prima volta dall’inizio del suo secondo mandato, nella notte tra martedì e mercoledì il presidente Trump ha pronunciato un discorso al Congresso riunito in seduta comune: è quello che di solito viene chiamato “discorso sullo stato dell’Unione”, che però non viene definito così nel caso di un presidente appena insediato (perché si presume che sia in carica da troppo poco per relazionare sullo stato dell’Unione).
È stato un discorso molto lungo, un’ora e quaranta: probabilmente il più lungo di sempre (probabilmente perché di molti discorsi precedenti agli anni Sessanta conosciamo la lunghezza del testo ma non la durata). Trump ha presentato con orgoglio i provvedimenti adottati fin qui, l’enorme numero di ordini esecutivi, i tagli alle spese federali, i dazi imposti a Canada, Messico e Cina. Parlando dell’Ucraina e della sospensione temporanea degli aiuti militari, Trump ha menzionato una lettera ricevuta da Zelensky e il suo comunicato pubblico diffuso martedì. Gran parte del discorso è stato dedicato alla politica interna: Trump ha criticato duramente e a più riprese Joe Biden, definendolo il «il peggior presidente della storia americana».
Il discorso è stato contraddistinto anche da un’atmosfera estremamente concitata nella sala del Congresso: i parlamentari Repubblicani hanno accolto Trump con una lunghissima standing ovation e hanno spesso intonato cori patriottici, tanti Democratici invece hanno protestato e altri hanno mostrato cartelli contro il presidente. Altri ancora hanno boicottato il discorso decidendo di non partecipare. Un deputato che ha più volte interrotto Trump è stato prima ammonito e poi allontanato dall’aula.
Dopo la lite di venerdì scorso con Trump e Vance nello Studio Ovale e la successiva sospensione degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina, il presidente ucraino Zelensky ha diffuso un comunicato per provare a recuperare i rapporti con Trump, anche a costo di ingoiare il rospo: Zelensky ha ribadito la sua volontà di lavorare «sotto la forte leadership del presidente Trump» per raggiungere un accordo per una pace duratura. Ne abbiamo scritto qui: