domenica 6 Aprile 2025

Zone grigie

La trasmissione televisiva comico/satirica che si chiama Striscia la notizia ha trasmesso un servizio in cui un suo personaggio ha accusato l’agenzia di stampa Adnkronos di “vendere” degli articoli, con uno specifico tariffario, senza avvisare chi legge della natura commerciale di quegli articoli. Trattandosi di un’agenzia di stampa, quegli articoli vengono poi ripresi da molti altri siti, garantendo all’acquirente una estesa visibilità: Striscia la notizia ha fatto un esperimento con una storia falsa, e ha accertato che sulla sua accuratezza non è stata fatta nessuna verifica giornalistica e che dopo la pubblicazione su Adnkronos è stata ripubblicata in diversi altri siti, anche importanti e assai visitati (alcuni l’hanno poi cancellata).

Bisogna spiegare qualcosa, che Striscia la notizia – programma destinato a un pubblico che non ha grandi familiarità con i mezzi di informazione e col loro funzionamento – ha trascurato di dire.
Le agenzie di stampa, in questi tempi di ricerca di sostenibilità economica, hanno quasi tutte degli spazi che mettono in vendita. In alcuni casi, come avviene nei quotidiani, si tratta di accoglienze offerte a inserzionisti o aziende all’interno di accordi di investimenti più ampi; in altri sono pagine esplicitamente dedicate alle comunicazioni delle aziende, su cui il controllo giornalistico è inesistente. Queste seconde sono le pagine che sono state mostrate nel servizio di Striscia la notizia, e in cui è presente l’intestazione “comunicato stampa”: che non è di per sé una spiegazione chiarissima e immediata per i lettori non avvezzi alle definizioni del business dei media, ma è l’indicazione che secondo Adnkronos – nella sua risposta al servizio – giustifica che il suo sito ospiti degli articoli venduti e pubblicati senza nessun controllo, quindi legittimando anche la pubblicazione di informazioni completamente false (nei siti che hanno accordi per riprendere le notizie di Adnkronos, come MSN, quella indicazione peraltro non c’è).

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