domenica 8 Ottobre 2023
Il dipartimento che si occupa di giornalismo della London School of Economics and Political Science, un’università britannica e tra le più note e prestigiose al mondo, ha pubblicato un’estesa indagine sugli usi che alcune organizzazioni giornalistiche stanno facendo delle cosiddette intelligenze artificiali (in particolare di quella “generativa”, come ChatGPT, che è in grado di generare testo, immagini o video dopo un comando). Si tratta di un report, il secondo realizzato, in cui 120 persone che lavorano nel giornalismo (giornalisti, tecnici, dirigenti) provenienti da 105 redazioni di 46 nazioni raccontano delle loro esperienze e del loro uso con l’IA (degli italiani è coinvolto il Sole 24 Ore). Nei risultati del sondaggio sono emersi alcune preoccupazioni, casi positivi e auspici: i paesi più ricchi sono quelli che possono godere dei maggiori benefici dell’IA e questo alimenta disuguaglianze; tre intervistati su quattro usano l’IA in una parte del loro lavoro giornalistico; gli intervistati esprimono preoccupazioni etiche per le linee guida e per i pregiudizi degli algoritmi; per gli intervistati è fondamentale che i giornali siano trasparenti con il pubblico e specifichino quando si utilizza l’IA, così come è importante che ci sia un approccio umano nell’uso di questa tecnologia.
Alcune organizzazioni stanno già applicando in modo concreto le tecnologie nate dall’IA:
– Bloomberg ha sviluppato BloombergGPT addestrandolo sulla base di dati finanziari in modo da fornire documenti finanziari, report e approfondimenti sulle tendenze del mercato.
– Il Washington Post sta utilizzando Heliograf, uno strumento che genera brevi articoli di cronaca finanziaria o sportiva partendo da dati specifici, consentendo così ai giornalisti di concentrarsi su lavori più complessi.
– Il Times ha un sistema di gestione dei contenuti chiamato JAMES, che analizza i comportamenti dei visitatori del suo sito per fornire articoli e servizi personalizzati sulla base delle preferenze dell’utente.
– Reuters sta usando la piattaforma Lynx Insight per analizzare grandi quantità di dati e informazioni di base per sostenere reportage investigativi.
– Newtral , un sito spagnolo di fact-checking, ha curato lo sviluppo di uno strumento chiamato Claim Hunter, un’intelligenza artificiale che ascolta e trascrive l’audio di podcast, discorsi o interviste e individua le affermazioni che hanno bisogno di una verifica.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.