domenica 6 Ottobre 2024
Che la notizia maggiore di questa settimana per i giornali italiani avrebbe riguardato Repubblica ce lo sentivamo arrivare dalla precedente, di settimana. C’è un nuovo direttore, Mario Orfeo, che rimpiazza da domani Maurizio Molinari, e che sarà il sesto direttore della storia del giornale: col dato assai rivelatore – di epoche finite – che i primi due sono durati vent’anni ciascuno, e poi in meno di nove anni questo è il quarto.
La decisione vuole affrontare le relazioni molto deteriorate tra la redazione da una parte e la direzione e la proprietà – il gruppo GEDI, posseduto dalla società Exor – dall’altra: con una soluzione apparentemente sensata per quanto non molto inventiva né proiettata verso l’innovazione e il digitale su cui l’azienda insiste a parole con grande frequenza (e poca applicazione: che una grande azienda giornalistica stia tuttora insistendo sulla “transizione digitale”, nel 2024, è indice di un ritardo sensibile, seppur condiviso da molti giornali tradizionali italiani). Sensata perché Orfeo – che è napoletano e ha 58 anni – è stato a Repubblica vent’anni (vent’anni fa) e dovrebbe riuscire a costruire un rapporto con la redazione migliore di quanto abbia fatto Molinari, a riavvicinare un po’ Repubblica a quello che era Repubblica (se lo vorrà), e al tempo stesso è stato per i venti successivi – in Rai e nel gruppo Caltagirone che pubblica il quotidiano romano Messaggero – in ruoli vicini ai maggiori poteri giornalistici e politici romani, e dovrebbe essere capace di collaborare con quelli economici della famiglia Elkann che possiede Repubblica (assieme all’azienda automobilistica Stellantis e a molte altre cose) e governare i tanti relativi conflitti di interessi dell’azienda.
Nel frattempo GEDI ha anche comunicato che il presidente dell’azienda non sarà più lo stesso Elkann, che probabilmente preferisce distanziare il più possibile se stesso dalle faticose vicende delle aziende giornalistiche che pure possiede. La presidenza sarà di Maurizio Scanavino, che era finora amministratore delegato, e in quest’ultimo ruolo è stato nominato Gabriele Comuzzo: che finora era vicedirettore generale ed è direttore generale di Manzoni, ovvero la concessionaria pubblicitaria del gruppo.
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