domenica 22 Gennaio 2023
Se ricordate le critiche del Comitato di redazione dei quotidiani veneti del gruppo GEDI a proposito di un post della Tribuna di Treviso sui social network, di cui avevamo riferito la settimana scorsa, le aggiorniamo con la risposta del condirettore e responsabile dei contenuti digitali Paolo Cagnan, che ha rivendicato la scelta di usare i social network con approcci sperimentali e più adeguati al mezzo, notando che “da oltre un anno la Tribuna è al centro di un progetto denominato “Daghe un tajo” che ha comportato e comporta tuttora anche una completa rivisitazione del rapporto con i lettori di facebook, rileggendo anche il senso di una community social rispetto a quelli di un sito o di giornale di carta, dove peraltro mi sembra nessuno abbia mai contestato materiali “leggeri” come gli oroscopi, i numeri del lotto, il sudoku o amenità simili. Il progetto di cui sopra, peraltro ampiamente illustrato a suo tempo sia al Cdr, sia all’assemblea della tribuna, è stato recentemente presentato (e ce l’hanno chiesto loro, per inciso) sia al Festival Glocal di Varese, sia all’Università di Pisa. Un progetto che, per l’appunto, comprende anche una gestione social diversa, più conforme al senso di una simile piattaforma e al funzionamento del suo algoritmo. Una gestione che include anche post leggeri, ironici e sarcastici come quello contestato” .
Cagnan ha insistito sul fatto che il post discusso fosse comunque uno solo, criticando la tesi più generale del Cdr, e ribattendo a tutta la sua accusa:
“Sono molto lieto che i colleghi del Cdr si occupino – quasi d’incanto, oserei dire – di una materia tanto complessa come il SMM, prendendo a spunto uno dei circa 160 post che giornalmente distribuiamo sulle nostre pagine facebook, per non parlare di tutte le altre piattaforme […] Si parla di “assoluto dubbio gusto” di quel post e potremmo discuterne a lungo, ma non lo faremo perché non è affatto prerogativa contrattuale del Cdr disquisire sulla linea editoriale, e le scelte di tutta la complessa strategia digitale rientrano pienamente in quella materia […] La richiesta di non pubblicare post simili è irricevibile. Cosa siano poi “i professionisti nella valorizzazione” non ci è chiaro, ma siamo sicuri che avremo modo di chiarirci, quando volete”.
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