domenica 1 Dicembre 2024
Per completare i resoconti che pubblichiamo ogni mese intorno ai dati di diffusione dei quotidiani italiani di carta, questa settimana ci occupiamo con maggiore attenzione dei quotidiani locali: ovvero quelli che hanno una distribuzione limitata al massimo a poche regioni. Tra questi ci sono casi molto diversi tra loro: testate locali ma di città molto grandi e assai più piccole, giornali che servono numeri diversi di province, o anche più regioni.
Ricordiamo che quello che consideriamo è il dato più significativo e più paragonabile, piuttosto che la generica “diffusione” totale: quindi escludiamo i dati sulle copie distribuite gratuitamente, su quelle vendute a un prezzo scontato oltre il 70% e su quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera). Il dato è così più indicativo della scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e di pagare il giornale, cartaceo o digitale (anche se questi dati possono comunque comprendere le copie acquistate in offerta con altre testate con accordi specifici, e che ADS non indica come distinte).
Di seguito i primi venti giornali locali in Italia per diffusione media quotidiana a settembre, con la differenza rispetto a un anno prima tra parentesi:
Resto del Carlino (Bologna): 47.917 (-12,6%)
Messaggero (Roma): 43.031 (-10,5%)
Gazzettino (Venezia): 32.138 (-8,5%)
La Nazione (Firenze): 31.888 (-13,4%)
Dolomiten (Bolzano): 27.105 (-7,3%)
Messaggero Veneto (Udine): 22.934 (-10,9%)
Unione Sarda (Cagliari): 21.807 (-8,4%)
Eco di Bergamo: 19.703 (-10,9%)
Secolo XIX (Genova): 19.320 (-13,8%)
Giornale di Brescia: 18.397 (-8,9%)
Nuova Sardegna (Sassari): 17.605 (-9,6%)
Gazzetta di Parma: 16.712 (-6,7%)
Adige (Trento): 16.124 (-11,2%)
Tirreno (Livorno): 16.076 (-14,9%)
Mattino (Napoli): 15.882 (-5,9%)
Arena (Verona): 15.635 (-11,2%)
Giornale di Vicenza: 14.743 (-9,2%)
QN-Il Giorno (Milano): 14.163 (-12,7%)
Libertà (Piacenza): 12.883 (-5,1%)
Piccolo (Trieste): 10.552 (-15,8%)
Gazzetta di Mantova: 10.217 (-12,0%)
Il calo delle copie vendute dai quotidiani locali è aumentato rispetto ai mesi passati: la perdita annuale media delle prime dieci testate locali a giugno 2024 era del 7%, mentre a settembre è stata del 9,6%. E’ comunque un dato leggermente migliore di quello delle testate nazionali, la cui perdita annuale media è attorno al 10%.
Le perdite del Tirreno, quotidiano di Livorno, continuano a essere peggiori della media, ma sono migliorate rispetto ai mesi precedenti, mentre non si è visto nessun miglioramento nel drastico calo della Provincia, il giornale di Como, Lecco e Sondrio che questo mese ha registrato una perdita annuale media del 34,8%.
La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari è l’unica testata locale a mostrare una crescita annuale (+15%), anche se in modo più contenuto rispetto al mese scorso. Nonostante la crisi che il quotidiano di Bari sta affrontando negli ultimi anni, il calo di vendite si è fermato a giugno, cioè da quando la Gazzetta del Mezzogiorno e la Gazzetta dello Sport sono vendute assieme al prezzo di una.
Si è fermata invece la crescita del Tempo di Roma, che questo mese ha perso quasi il 3% delle copie vendute rispetto all’anno scorso.
Se guardiamo i soli abbonamenti alle edizioni digitali, l’ordine delle prime dieci testate è questo (sono qui esclusi gli abbonamenti venduti a meno del 30% del prezzo ufficiale, che per alcune testate raggiungono numeri equivalenti o persino maggiori: l’ Eco di Bergamo ne dichiara quasi 6mila, mentre la Provincia più di 2mila). Anche per le testate locali i progressi sono molto limitati.
Tra parentesi gli abbonamenti guadagnati o persi questo mese.
Gazzettino: 5.583 (-43)
Il Messaggero: 5.328 (-132)
Adige: 4.175 (-342)
Dolomiten: 2.528 (-21)
Giornale di Brescia: 2.411 (-104)
Nuova Sardegna: 2.010 (-31)
Arena: 2.001 (+18)
Giornale di Vicenza: 1.918 (+9)
Messaggero Veneto: 1.889 (+11)
Secolo XIX: 1723 (+91)
Unione Sarda: 1.665 (-88)
Alto Adige: 1.558 (-3)
Dolomiten è il giornale che in Italia riceve più contributi pubblici diretti, i quali costituiscono naturalmente un vantaggio rispetto alle altre testate concorrenti.
Nel caso dei giornali locali però, gli abbonamenti digitali rappresentano – con la sola eccezione dell’ Adige – una percentuale molto più piccola delle copie vendute rispetto ai giornali nazionali. Per esempio gli abbonamenti digitali del Gazzettino, il giornale locale con il maggior numero di abbonamenti, rappresentano il 17% di tutte le copie vendute, mentre per il Corriere della sera questa percentuale sale quasi fino al 28%.
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