domenica 14 Maggio 2023
Venerdì il giornalista Pasquale Quaranta ha annunciato di essere diventato il primo Diversity Editor del quotidiano La Stampa, e il primo in questo ruolo nei quotidiani italiani.
In termini generali, il ruolo del Diversity Editor è di favorire un’equa e inclusiva rappresentazione della diversità attraverso, per esempio, l’utilizzo di un linguaggio sensibile e rispettoso. La scelta della Stampa si ispira a un modello già proposto da altre testate internazionali, come il Washington Post , nel sostenere un giornalismo più inclusivo e consapevole nel riferire le notizie. Come spiegato da Quaranta, “per raccontare le differenze c’è bisogno di un vocabolario adeguato”. Il suo compito si rivolgerà alla redazione, ma anche al pubblico della Stampa , e promuoverà corsi di formazione giornalistica, eventi e iniziative sui temi della diversità e dell’inclusione, e la stesura di linee guida per evitare pregiudizi o inesattezze linguistiche.
“Ci concentreremo su quelle differenze tra le persone – come il genere, l’identità di genere, l’orientamento sessuale, la disabilità, l’etnia, l’età, solo per citarne alcune – che sono ancora oggi oggetto di pregiudizi e discriminazioni. Ci occuperemo di persone Lgbtqia+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali) e di corpi non conformi, di persone con disabilità, di migranti, di terza età e nuove generazioni, di intersezionalità e della rappresentazione di queste realtà nei media.
Come Diversity Editor, avrò il compito di sensibilizzare la redazione e il pubblico creando contenuti inclusivi e rappresentativi che riflettano l’ampia gamma di punti di vista ed esperienze in modo accurato e rispettoso. Questa rubrica promuoverà corsi di formazione giornalistica, eventi e iniziative sui temi della diversità e dell’inclusione, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, associazioni ed espert* del settore, e stilerà linee guida per evitare errori e pregiudizi”.
Anche nel titolare l’articolo di Quaranta sulla novità la Stampa ha scelto di adottare un asterisco “inclusivo” nella parola “tutt*” (ma poi nella didascalia della foto ha mantenuto il termine “giornalisti” per indicare un gruppo di persone che lavorano al giornale).
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