domenica 8 Settembre 2024
Da alcuni anni la pratica degli “endorsement” elettorali (è un termine che è bene usare in inglese: ormai lo conosciamo, e non ha corrispondenti italiani con identiche specifiche accezioni) è molto in discussione nei giornali americani. Il dibattito più ampio riguarda la sempre maggiori difficoltà di fare comprendere ai lettori la possibile convivenza, all’interno dell’offerta giornalistica complessiva, tra il racconto dei fatti e gli articoli di opinione: e nel caso degli endorsement – pratica comune alla vigilia delle elezioni – questa difficoltà ha conseguenze sulla credibilità dei giornali. Quindi alcune testate stanno tirando i remi in barca, da qualche tempo.
Ma questa settimana ha fatto notizia che il giornale dei giornali – il New York Times – abbia annunciato che abbandonerà almeno gli endorsement relativi alle elezioni newyorkesi (non ancora quelli sulle elezioni presidenziali, che durano da più di un secolo e mezzo).
“In recent years, The Times has also cut back on the number of editorials it publishes. In a February 2020 note to readers, the Opinion editor said that instead of publishing multiple times a day, the editorial board would reserve its view “for matters of great significance”. Still, The Times’s decision to end local endorsements is likely to make waves in the cutthroat world of New York politics, where the editorial board’s view has been closely watched by generations of candidates and voters.The Times has made an editorial endorsement in every New York City mayor election since 1897, backing Democrats and Republicans. Campaigns for mayor, governor and other local offices have developed elaborate strategies to win over the board”.
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