domenica 28 Aprile 2024
Una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato una multa di 5 milioni di euro che l’Autorità garante della concorrenza (Agcm) aveva deciso nei confronti dell’azienda di prodotti petroliferi ed energia ENI. La sentenza è rilevante per il sistema dell’informazione italiana perché riguarda la libertà di comunicazione promozionale di ENI, che è uno dei maggiori inserzionisti pubblicitari dei giornali, dei siti di news, dei programmi radio e tv. Secondo Agcm era ingannevole una pubblicità di ENI che dichiarava “green” un carburante diesel dal significativo potere inquinante. Secondo il Consiglio di stato invece il termine può essere usato, e come ha commentato la stessa ENI “è finalmente riconosciuto che non può dubitarsi, in linea di principio, della legittimità dell’impiego di claim ‘green’ anche in relazione a prodotti (come nel caso di specie un carburante diesel) che sono (e restano) in certa misura inquinanti ma che presentano, rispetto ad altri, un minore impatto sull’ambiente”.
Detto che ovviamente tutti i prodotti inquinanti presentano “rispetto ad altri” un minore impatto sull’ambiente (salvo uno solo, per logica), la sentenza libera aziende di ogni genere verso pratiche di “greenwashing” che possono usare il termine “green” indiscriminatamente: e indirettamente ne beneficiano i giornali che ospiteranno comunicazioni a pagamento senza regolamentazioni in questo senso.
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