domenica 2 Giugno 2024

Trovarsi un nemico famoso

In un’intervista alla Verità per promuovere il suo nuovo libro, Antonio Padellaro – giornalista 77enne che fu tra le altre cose direttore dell’ Unità e cofondatore del Fatto – ha spiegato sabato senza ipocrisie il valore commerciale delle campagne dei giornali contro determinati “nemici” indicati come tali ai propri lettori: riferendosi in particolare a Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi è stato la grande illusione perduta del Fatto?
«Più che grande illusione, grande tiratura perduta. Glielo dissi esplicitamente: lei ha fatto la fortuna dei suoi amici, ma molto anche quella dei suoi nemici».
Quanto è difficile per Achab rifarsi una vita senza Moby Dick?
«Difficilissimo. All’inizio del libro cito Illusioni perdute di Honoré de Balzac dove l’editore invita lo scrittore a trovarsi un nemico famoso perché così “il vostro valore aumenterà”. Ma dev’essere un nemico potente, e noi avevamo il più potente. Prima con Matteo Renzi e ora con Giorgia Meloni non è la stessa cosa. A un nemico potente corrispondeva un giornale molto vivace».
Più è strenua la lotta…
«Più si guadagnano copie. Il lettore ti conosce, si identifica e ti compra. Un giornale è un prodotto, la sfida dell’edicola è ogni mattina più difficile»”.

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