domenica 2 Ottobre 2022
Nel promuovere il nuovo progetto di formazione che era stato annunciato nei mesi scorsi, l’amministratrice delegata della società editrice del Fatto Cinzia Monteverdi ha riferito in toni preoccupati – in un articolo pubblicato sul giornale – l’attuale situazione economica del giornale stesso. E alluso a riduzioni dei costi nella distribuzione del giornale alle edicole, intenzione che sembrava già affiorare da alcune iniziative dei mesi passati.
“Il consiglio di amministrazione della Società Editoriale Il Fatto ha approvato ieri la relazione finanziaria semestrale. Stiamo attraversando tempi duri. Il risultato non è positivo. Questi tempi duri erano previsti. Non è stata dunque una sorpresa per noi. Dallo scoppio del conflitto abbiamo subìto l’aumento dei costi industriali. Le edicole scricchiolano su dati altalenanti e anche la raccolta pubblicitaria, sia sul web che sulla carta, con la guerra ha avuto un calo legato a un mercato che sostanzialmente si è bloccato.
Siamo già all’opera da mesi per il nuovo piano industriale, che verrà deliberato a fine ottobre. Credo fortemente che questo momento sia il più importante a livello societario di quelli che abbiamo vissuto finora. E anche il più sfidante.
Quello che stiamo registrando è un’evoluzione che avremmo dovuto comunque affrontare e che, a causa del conflitto bellico, ha avuto un’accelerazione importante. Ma è proprio da questi momenti che ci si sveglia con una forza ancora maggiore.
L’anno che stiamo vivendo è stato caratterizzato da turbolenti tensioni geopolitiche esacerbate dallo scoppio del conflitto in Ucraina, fattori che hanno contribuito a generare uno scenario macroeconomico molto complesso. La difficile congiuntura, aggravata dall’aumento generalizzato dell’inflazione, ha avuto ripercussioni negative sulla domanda nel settore in cui operiamo. Inoltre la crescita del costo energetico e quello delle materie prime hanno influenzato ulteriormente le nostre spese di stampa e i nostri margini.
Il momento che stiamo affrontando è tra i più sfidanti dalla nascita di Seif e rimaniamo focalizzati sull’attenta gestione della Società, impegnandoci a costruire il suo futuro. Le nuove linee strategiche tracciano la strada per il recupero già nel triennio del nuovo piano industriale, 2023-2025. I punti fondamentali verteranno sulla definitiva transizione digitale e sulla conseguente ottimizzazione del piano di distribuzione nelle edicole per il contenimento dei costi industriali; sulla nascita del ramo dedicato alla Formazione che punterà ad avere un nuovo target legato a un bisogno fondamentale e necessario nella vita; sulla creazione di contenuti nelle forme tecnologicamente più innovative per soddisfare un pubblico che non compra i giornali”.
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