domenica 24 Gennaio 2021
In realtà lo strascico è un articolo del Fatto che ha rimesso il dito nella piaga del periodo di direzione di Roberto Napoletano al Sole 24 Ore, tra il 2011 e il 2017. La storia è complicata – e in attesa di giudizio, letteralmente – ma la sintesi è che Napoletano lasciò il giornale in seguito a una serie di accuse che andavano dall’arricchimento personale ai danni del giornale, alla malagestione della società, alla costruzione di un sistema di falsificazionedel numero delle copie vendute. Le ostilità con una parte della redazione e le ricadute sulla salute dell’azienda sono un’eredità non ancora rimossa nella vita del giornale: e martedì il Fatto ha pubblicato un articolo attingendo ad alcune carte del processo appena depositate. La successione di spese “anomale” va abbastanza oltre l’ordinario comprensibile.
“L’audit indica spese “anomale” per 298 mila euro: 7.367 euro per richieste di rimborso non conformi alle procedure; 9.199 per spese con carta di credito aziendale senza giustificativi; 47.276 per viaggi in violazione delle procedure; 107.965 euro per beni e servizi previsti, come la casa e le auto, ma oltre i massimali; 65.578 per “beni e servizi non previsti da alcun contratto”, come i 51.600 euro per la pulizia della casa di via Monti a Milano, 12.998 per consegna giornali, 980 per consegna a domicilio dei regali di Natale”.
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