domenica 28 Marzo 2021
Gli americani chiamano “dark patterns” i meccanismi ingannevoli creati online per indurci a scelte diverse da quelle nei nostri interessi: “scelte di design che rendono molto facile l’ingresso in una situazione e molto difficile uscirne”. Contro i tanti modi con cui i siti più diversi utilizzano “dark patterns” per far sì che gli utenti accettino delle condizioni o fatichino a rifiutarle ci sono campagne da diverso tempo, e questa settimana la California ha approvato una legge per vietarne l’uso e invalidare i consensi ottenuti con questi sistemi.
Tra gli esempi di “dark patterns” elencati dal sito Digiday c’è anche – già – “nei servizi di abbonamento: rendere molto difficile la cancellazione di un servizio o l’individuazione dei link per rifiutarlo”. La California era già intervenuta tre anni fa specificamente su questo.
Come ricorderete, eravamo tornati a parlare ancora la settimana scorsa degli ostacoli all’annullamento degli abbonamenti creati da molti giornali, e abbiamo ricevuto ulteriori segnalazioni questa settimana, che riguardano anche siti esteri: la pratica non è assolutamente solo italiana. E infatti la non profit American Press Institute ha pubblicato lunedì scorso una ricerca dedicata alle scelte dei giornali americani per conservare gli abbonati che tra l’altro dice che “solo il 41% rende facile la disdetta online di un abbonamento”. Il tema di questo uso di “dark patterns” è stato ripreso anche da un articolo sul sito NiemanLab, che si occupa di giornalismo per una fondazione di Harvard.
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