domenica 10 Dicembre 2023
Il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha risposto alla richiesta di maggiori garanzie di autonomia dalle pressioni della pubblicità che la redazione aveva espresso in una sorta di decalogo il mese scorso. La risposta di Molinari è al tempo stesso perentoria nell’accettare le richieste e sfuggente nel definire delle regole, descritte con formulazioni molto fumose e che lasciano zone grigie e discrezionalità. Permettendo, per esempio, questa doppia pagina di promozione della comunicazione di ENI, uscita su Repubblica giovedì senza nessuna indicazione della sua natura pubblicitaria; oppure un articolo di promozione di un’iniziativa del brand di abbigliamento Paul & Shark pochi giorni prima di una pagina pubblicitaria di Paul & Shark.
“In un mercato editoriale in continua evoluzione soprattutto per quanto concerne la piattaforma digitale, la distinzione e separazione trasparenti tra contenuti giornalistici, contenuti giornalistici sponsorizzati (cosiddetti branded contents) e contenuti pubblicitari tout court (cosiddetti native) è principio che impegna la direzione di Repubblica nei confronti della redazione e dei lettori.
A tale scopo, la Direzione di Repubblica, nel riconoscersi pienamente nei principi fissati dalla legge che disciplina la professione, dal codice etico di GEDI e dall’articolo 4 del CNLG (“i messaggi pubblicitari devono essere chiaramente individuabili come tali e quindi distinti, anche attraverso apposita indicazione, dai testi giornalistici (….) / direttori sono garanti della correttezza e della qualità dell’informazione anche per quanto attiene il rapporto tra testo e pubblicità”) e a seguito delle sollecitazioni arrivate dall’assemblea dei giornalisti di Repubblica e dell’interlocuzione avuta con li Cdr e al concessionaria Manzoni, si fa garante di quanto segue:
1. I contenuti pubblicitari nativi saranno chiaramente distinguibili da quelli giornalistici su tutte le piattaforme attraverso segni distintivi quali font diversi da quelli editoriali e diciture quali
“in collaborazione con ..”, “in partnership con…”, “con li contributo di “. Tali da consentire al lettore di riconoscerli con chiarezza.
2. I contenuti giornalistici sponsorizzati (branded content) segnalati dalla concessionaria pubblicitaria saranno valutati esclusivamente dalla direzione editoriale e dai responsabili dei settori che la direzione indicherà perché preposti a immaginarli, costruirli e redigerli, affinché sia garantita la rispondenza dei “branded content” ai criteri di indipendenza e autonomia giornalistica della testata.
3. Al fine di una corretta prassi nella loro necessaria e fisiologica interlocuzione, al concessionaria pubblicitaria avrà quali suoi esclusivi interlocutori al direzione editoriale e, in seconda battuta, i responsabili delle articolazioni che la direzione, se necessario, indicherà, oltre naturalmente, per quanto concerne al quotidiana operatività delle piattaforme cartacea e digitale, irresponsabili dei settori incaricati di gestire gli spazi pubblicitari previsti.
4. I contenuti giornalistici dedicati al consumo, in qualsiasi sua forma, non conterranno link diretti a portali per l’acquisto, aziende produttrici, privati fornitori di servizi tranne i casi ni cui la direzione editoriale e i responsabili dei settori dedicati il ritengano funzionali a informazioni di servizio che possano risultare utili al lettore. Qualora l’indicazione di aziende o fornitori sia prevista da accordi commerciali, al circostanza sarà resa esplicita al lettore”.
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