domenica 30 Ottobre 2022
Il nuovo sito di news Semafor è online da dieci giorni tra grandi attese e curiosità legate alle sue ambizioni, agli investimenti ricevuti, e alle annunciate intenzioni di rinnovamento e originalità nelle forme del giornalismo. Ma accanto a diversi contenuti di qualità che ha già pubblicato, il giornale si è imbattuto in una prima sostanziosa contestazione : quella di avere costruito una sponsorizzazione – per la sua newsletter sul clima – con l’azienda petrolifera americana Chevron, che ha un cospicuo curriculum di responsabilità di inquinamento ambientale, e con la quale Semafor sembra essersi imbarcata in un palese impegno di greenwashing . Naturalmente è possibile che Semafor abbia stabilito precise garanzie di non ingerenza dell’inserzionista nei suoi contenuti, ma ospitare la sua pubblicità a sostegno di articoli dedicati ai problemi ambientali è comunque un contributo ad attenuare le accuse contro l’inserzionista stesso: d’altro canto, che gli investimenti di Chevron finanzino una buona informazione sul cambiamento climatico può essere letto come una scelta apprezzabile. La questione è insomma complessa, ma forse per presentarsi al mondo in una fase iniziale in cui le sue necessità economiche non sono così pressanti Semafor avrebbe potuto avere maggiori cautele.
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