domenica 13 Ottobre 2024
Nelle redazioni dei giornali dell’editore Reach – uno dei più grandi gruppi editoriali britannici – si sta discutendo la possibilità di aumentare il numero di articoli che ogni giornalista pubblica al giorno. Graeme Brown, direttore editoriale di una delle testate del gruppo, ha chiesto alla redazione di scrivere fino a otto articoli per giornata lavorativa.
Reach, che fino al 2018 si chiamava Trinity Mirror, possiede più di 120 testate cartacee e digitali, molte delle quali sono giornali locali e tabloid: tra cui il Daily Mirror, il Daily Star e il Daily Express che sono tra i più venduti tabloid del paese.
La decisione di aumentare il numero di articoli pubblicati è stata spiegata con la contrazione del traffico online causata dai cambiamenti nell’algoritmo di Facebook, che da molti mesi sta riducendo la promozione dei contenuti di news (Brown dice che prima dei cambiamenti nell’algoritmo la sua testata ricavava il 50% delle visualizzazioni dal social network mentre ora solo il 5%). Scrivendo più articoli l’editore spera di attrarre un maggior numero di lettori, incrementando il numero di visualizzazioni e di conseguenza le entrate pubblicitarie. Paul Rowland, direttore editoriale di una serie di siti del gruppo, ha detto che l’azienda sta lavorando per diversificare le fonti di reddito ma finora la pubblicità ha ancora un ruolo fondamentale. In un momento in cui la gran parte dei giornali di tutto il mondo punta soprattutto sugli abbonamenti per risollevarsi dal calo dei ricavi pubblicitari il gruppo Reach fa parte di una tendenza che vuole continuare a dare la priorità alla pubblicità.
Il gruppo è in crisi da tempo: al calo delle copie cartacee vendute e alla diminuzione del traffico online si sono aggiunti, dal 2011 in poi, i rimborsi che Reach ha dovuto pagare a decine di celebrità inglesi (tra cui il principe Harry) a causa delle modalità illegali con le quali i giornali avevano raccolto informazioni su di loro. Azioni che comprendevano la violazione di segreterie telefoniche e la raccolta illecita di documenti sanitari e bancari. Negli anni questi rimborsi sono arrivati a decine di milioni di sterline pesando sui bilanci dell’azienda.
A novembre dell’anno scorso Reach aveva licenziato 450 persone (tra cui più di 300 giornalisti) e durante tutto il 2023 i licenziamenti sono stati circa 800. Nonostante le riduzioni del personale il numero degli articoli pubblicati era rimasto invariato, e a seguito di questa nuova richiesta dovrebbe addirittura aumentare.
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