domenica 12 Maggio 2024
Scomodo è un mensile fondato a Roma nel 2016 da Edoardo Bucci e Tommaso Salaroli, due studenti che all’epoca avevano sedici e diciassette anni: nacque con l’obiettivo di offrire un’informazione di approfondimento sugli interessi e sulle necessità di studenti liceali, universitari e persone sotto i trent’anni. Questi obiettivi sono rimasti, e negli anni Scomodo ha aggiunto alla rivista cartacea un sito, l’organizzazione di attività ed eventi formativi, culturali e di aggregazione, e dal 2019 ha una redazione fisica a Roma in uno spazio occupato (nel palazzo “Spin Time”, occupato da una decina di anni e in cui vivono circa 150 nuclei familiari) e ha recentemente affittato un altro spazio a Milano.
Il lavoro a Scomodo, che è una testata giornalistica, inizialmente era solo su base volontaria, ma con la maggiore strutturazione del progetto oggi sono retribuite 25 persone (redattori, grafici, organizzatori di eventi, parte amministrativa) tra contratti e partite Iva, oltre a una ventina di collaboratori: con i volontari a vario titolo le collaborazioni coinvolgono 600 persone. Gli articoli sono realizzati sia da giornalisti che da aspiranti giornalisti, ma anche da studenti che scrivono in un modo che è spesso più simile all’attivismo, e che in Scomodo coesiste con il giornalismo riuscendo così a coinvolgere persone molto giovani.
Negli anni la testata si è maggiormente strutturata, definendo il limite dei trent’anni per i ruoli di direzione, e creando attorno a Scomodo un’associazione culturale e una società: «l’idea è che la comunità abbia la proprietà del progetto. Quindi la nostra associazione culturale detiene la grande maggioranza delle quote della srl». «Al momento l’assemblea di gestione dell’associazione culturale è abbastanza larga, ma vogliamo renderla più ampia e partecipata. Vogliamo creare meccanismi di governance [amministrazione, gestione, ndr] in cui realmente la comunità può incidere burocraticamente e formalmente».
Tommaso Salaroli spiega a Charlie: «il mensile ha una tiratura di 7-15 mila copie per uscita, con eccezioni per i numeri speciali dove arriva fino a 25 mila copie; visitano il sito circa 40 mila utenti unici ogni mese». È possibile abbonarsi con 8 euro al mese o 80 l’anno: «con la prima campagna, iniziata ad aprile 2023, siamo arrivati a 1200 abbonamenti ma per ora senza nessun investimento pubblicitario, quindi contiamo di fare molto molto molto di più». Scomodo ha sospeso le pubblicazioni tra il 2021 e il 2022, quindi può essere più utile considerare il bilancio dello scorso anno, quando è nata la società: «nel 2023 ha fatturato 240 mila euro chiudendo in leggera perdita, che è stata coperta da un primo aumento di capitale di 150 mila euro. Adesso, un anno dopo, la valutazione societaria è salita a 6 milioni di euro ed è aperto un nuovo aumento di capitale per raccogliere quattro volte la cifra del primo, per poter fare altri investimenti nello sviluppo del progetto, aprire in altre città, assumere nuove persone. Vogliamo mantenere Scomodo un progetto realmente indipendente e delle nuove generazioni per questo la strategia è di raccogliere quote tra le persone che abbiamo incontrato, ci leggono, ci sostengono».
Scomodo spende «il 45% in personale, il 25% nella produzione e stampa, il 20% in spese per amministrazione, infrastrutture e logistica e il 10% in marketing e comunicazione». Le entrate provengono «per il 50% da abbonamenti, copie vendute e merchandising. L’altra metà da collaborazioni con partner e pagine pubblicitarie: non abbiamo aziende particolari che ci finanziano, facciamo partnership e progetti speciali soprattutto con il terzo settore e le istituzioni, ma ultimamente sempre più aziende vogliono collaborare con noi».
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