domenica 3 Marzo 2024
Condé Nast è uno dei più importanti gruppi editoriali del mondo: ha più di un secolo e pubblica molte testate americane illustri (New Yorker, Vogue, Vanity Fair, Wired, tra le molte altre) ed edizioni nazionali in tanti paesi dove ha delle filiali molto robuste. Negli ultimi anni di difficoltà economiche l’autonomia dei vari paesi si è ridotta: i dipendenti sono diminuiti, i ruoli sono stati accentrati, il controllo è stato affidato spesso alla “casa madre”.
In Italia Condé Nast ha sempre avuto – da sessant’anni – una grossa struttura con sede a Milano, che si è a sua volta assottigliata e che pubblica le edizioni italiane di Vogue, Vanity Fair, GQ, Wired, AD, Traveller, e la Cucina italiana. Le redazioni hanno avuto grosse riduzioni di organico e le testate hanno perso molta autonomia rispetto alle direzioni internazionali: adesso hanno deciso uno sciopero a oltranza da lunedì 4 per protestare contro ulteriori riduzioni.
“L’azienda ha comunicato nuovi esuberi , senza che sia stato dichiarato alcuno stato di crisi e senza che sia stato condiviso alcun piano industriale e/o editoriale, inquadrando piuttosto i tagli all’interno di un’operazione di efficientamento richiesta dagli Stati Uniti. Dove stiamo andando?
Dal 2021 è in atto una vasta riorganizzazione internazionale che è costata un altissimo numero di uscite tra giornalisti e grafici editoriali. Ad oggi in Condé Nast i giornalisti sono solo 44 distribuiti su 6 testate mentre il corpo dei grafici editoriali è stato ridotto costantemente e pesantemente. L’azienda richiede qualità e autorevolezza dei contenuti, e dice di supportare il «grande giornalismo», ma nel contempo pensa di poter fare a meno di altri professionisti .
CdR ed RSU ricordano i pesanti carichi lavorativi e si teme ancora una volta che gli “esuberi” anticipati come soppressione di specifici ruoli vengano poi nei fatti rimpiazzati da figure esterne con altro tipo di contratto, come è ormai prassi consolidata del Gruppo.
I giornalisti, riuniti in Assemblea (alla presenza anche di una rappresentanza solidale dell’RSU), difendono la loro professionalità e non accettano ulteriori tagli che impoveriscano e mettano a repentaglio la qualità del lavoro editoriale.
Dopo aver votato, i giornalisti proclamano lo stato di agitazione immediato e uno sciopero a oltranza a partire da lunedì 4 marzo, qualora l’azienda non torni sui propri passi ritirando la dichiarazione di esuberi e non faccia chiarezza sui piani per il futuro di Condé Nast Italia”.
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