domenica 7 Novembre 2021
Un articolo del Foglio ha contestato i modi in cui il sistema pensionistico dei giornalisti sarà integrato nell’INPS per risolvere le annose questioni delle sue crisi di fondi. Con toni meno aggressivi, avevano espresso dubbi articolati anche gli economisti Tito Boeri e Roberto Perotti, sul sito Lavoce.info.
“Non si può accettare che il salvataggio di Inpgi1 avvenga senza chiedere un contributo a chi ha goduto e continua a godere di trattamenti palesemente insostenibili. È una questione di equità, ma non solo: stiamo creando un precedente, con il modo con cui verrà gestito l’ingresso dell’Inpgi1 che condizionerà anche il modo con cui problemi analoghi di altre casse verranno affrontati in futuro.
C’è, infatti, una fragilità strutturale nel sistema delle casse: comportano un’eccessiva concentrazione del rischio perché riguardano professioni molto specifiche. Se il settore e la professione vanno in crisi, la cassa diventa non più sostenibile perché si riducono i contribuenti, che pagano le pensioni a chi si è ritirato dalla vita attiva. Il vantaggio di portare una cassa all’Inps risiede proprio nel permettere una maggiore condivisione del rischio. Ma questa condivisione del rischio richiede che si adottino regole comuni nel calcolo delle prestazioni, non solo di quelle future, ma almeno in parte anche di quelle in essere. Se l’Inpgi1 viene salvata senza alcun contributo dei suoi membri, è un invito a tutte le altre casse a offrire ai propri aderenti prestazioni insostenibili contando sul fatto che, prima o poi, interverrà il settore pubblico per salvarle garantendo le prestazioni in essere”.
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