domenica 23 Febbraio 2025

Recupero crediti

Nel marzo 2023 era stato annunciato un accordo tra il Dipartimento per l’informazione e l’editoria del governo e la Guardia di finanza, per rendere più efficienti i controlli sull’erogazione dei contributi pubblici all’editoria. I contributi vengono concessi alle aziende giornalistiche che ne fanno richiesta, che devono documentare la propria corrispondenza ai criteri richiesti dalla legge e fornire una serie di informazioni sulla base delle quali calcolare la misura dei finanziamenti.
Una forma di controllo è prevista dal 2010, e per rinforzarli il Dipartimento per l’informazione firma dal 2013 dei “protocolli d’intesa” con la Guardia di finanza. Né le documentazioni fornite dagli editori di giornali, né i calcoli fatti dal Dipartimento, né i risultati dei controlli sono pubblici, e un portavoce del Dipartimento ha sostenuto di non poterne dare informazione a Charlie.

Ma ha confermato che a seguito degli ultimi controlli effettuati sono emerse delle irregolarità a causa di documenti “non veritieri, sulla base dei quali erano stati erogati i contributi”. A fronte di queste irregolarità, il dipartimento avrebbe annullato i provvedimenti che avevano garantito agli editori interessati di ricevere quei contributi.
Il Dipartimento starebbe cercando di recuperare forzatamente circa 37 milioni di euro, ma un’altra parte dei contributi ricevuti a sproposito sarà restituita a rate dai soggetti interessati o detratta da contributi successivi. Sono stati anche aperti dei “procedimenti penali per l’accertamento di ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato”, dice il Dipartimento. Proprio perché potrebbero andare a processo, i nomi delle imprese editrici che avrebbero commesso queste irregolarità restano riservati.

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