domenica 20 Ottobre 2024

Qualcosa si muove al Washington Post

Forse ci sono novità sul Washington Post, il quotidiano statunitense che Jeff Bezos ha acquistato nel 2013, e sui suoi tentativi di aumentare il numero degli abbonati attraverso nuovi paywall e servizi a pagamento e di superare le tensioni dei mesi passati tra la redazione e la nuova dirigenza.

Il Washington Post è in una crisi economica e di lettori da un paio d’anni: rispetto al 2020 i lettori si sono dimezzati e i 77 milioni di dollari persi nel 2023 hanno portato al licenziamento di 240 dipendenti.
Per mettere in ordine i conti, Jeff Bezos ha nominato amministratore delegato del giornale il manager londinese Will Lewis.
Ma le prime proposte editoriali poco chiare e i suoi tentativi di bloccare degli articoli su uno scandalo in cui era stato coinvolto in passato avevano fatto dimettere la direttrice e irritato la redazione. La crisi era peggiorata con la rinuncia di Robert Winnett – il nuovo direttore incaricato da Lewis – a seguito di una protesta della redazione per i modi troppo autoritari della scelta.
Lewis e Bezos hanno deciso allora di cambiare approccio, facendo sbollire la crisi in redazione e usando toni più concilianti per la scelta del futuro direttore.

Un articolo del New York Times di questa settimana ha raccontato che ora Lewis si starebbe concentrando su nuove acquisizioni e sullo sviluppo di nuovi servizi. Lewis starebbe investendo su un nuovo servizio di informazione aziendale, chiamato “ WP Intelligence ”, in programma per il 2025: in cambio di un abbonamento il servizio garantirà ad aziende e professionisti una maggiore fornitura di informazioni sui settori di loro interesse (una cosa che già fanno Politico Bloomberg).
Sul versante delle acquisizioni, Lewis è interessato al video, e ci sarebbero stati dei contatti esplorativi per l’eventuale acquisto di Punchbowl News, una startup che si occupa di politica e istituzioni di Washington e che è stata recentemente valutata 100 milioni di dollari.
Sempre secondo il New York Times, martedì alla redazione del Washington Post è stata mostrata una presentazione sui progetti e sui risultati del giornale che diceva tra le altre cose: “Dopo un periodo di significativo declino dei numeri dei nostri abbonamenti digitali, stiamo crescendo per la prima volta dal 2021”. Per spingere più persone ad abbonarsi, il Washington Post ha modificato il suo paywall – cioè si potranno leggere meno articoli gratuitamente – e ha cercato di chiudere i più di 160mila abbonamenti gratuiti per gli uffici e i dipendenti federali.

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