domenica 22 Settembre 2024

Purtroppo

Due frequenti inadeguatezze dei quotidiani e dei siti di news italiani si sommano spesso quando in casi di cronaca – solitamente tragici – le redazioni si affrettano a cercare su Facebook informazioni e immagini da usare: la prima è una abitudine all’indiscrezione incosciente nei confronti delle persone coinvolte, che è un’evoluzione contemporanea del peggior giornalismo morboso, quello che secondo aneddoti leggendari rubava le fotografie delle vittime di crimini dalle cornici nel soggiorno delle case: l’altra è la generale trascuratezza nel verificare e controllare le informazioni e ciò che viene pubblicato.
A volte, appunto, le due cose capitano insieme: in una terribile storia avvenuta in provincia di Treviso, molte testate locali e nazionali ( Corriere della SeraSole 24 OreAdnkronosAnsaTgcom24FattoOpenFanpage) hanno pubblicato diverse foto di una donna che si era uccisa annegando insieme alla figlia di tre anni, foto tratte dal profilo di Facebook attribuito alla donna. La quale però non aveva un profilo Facebook, e quello individuato dalle redazioni era il profilo di una sua omonima originaria dello stesso paese. Le foto pubblicate a corredo degli articoli erano quindi di un’altra persona, viva, ed estranea alla storia.
Simili errori non sono una novità.
La Tribuna di Treviso si è scusata coi lettori e l’interessata sul quotidiano di lunedì (il Corriere della Sera di lunedì invece ha ancora pubblicato una foto della persona sbagliata, che tuttora si trova nell’archivio del giornale, come rimangono online le foto sbagliate in diversi articoli delle testate citate). La persona di cui sono state usate le immagini ha fatto presentare da un’avvocata una cospicua richiesta di danni a una decina di aziende editoriali.

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