domenica 26 Novembre 2023
Proseguono le discussioni e le ipotesi, nel settore della pubblicità internazionale, su come affrontare le limitazioni introdotte e progettate sulla profilazione degli utenti online: limitazioni pensate per proteggere maggiormente la privacy e i dati degli utenti, ma che riducono di molto l’efficacia e il valore delle inserzioni pubblicitarie e la loro capacità di raggiungere i destinatari più appropriati. Questa settimana i responsabili commerciali del quotidiano inglese Guardian hanno presentato un proprio progetto di gestione delle inserzioni che attenui questa complicazione facendo in modo che i banner e le pubblicità – se non possono essere associati agli utenti – siano più associati agli argomenti a cui gli utenti si interessano, ovvero alle pagine che visitano. Oggi la pubblicità ” programmatic ” (quella gestita da grandi piattaforme dedicate, a cominciare da Google) compare spesso indistintamente sulle pagine più diverse di un giornale online: il Guardian promette agli inserzionisti che i banner sui prodotti tecnologici siano piuttosto concentrati attorno alle notizie di tecnologia, e così via.
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