domenica 4 Luglio 2021
Ai giornali interessa ovviamente aumentare il numero dei propri abbonati complessivi perché ogni abbonato pagante è un’entrata in più da aggiungere a quella voce fondamentale di ricavi: ma anche un abbonato non pagante (o pagante poco) è un capitale che ha del potenziale, e questo spiega come mai alcune testate attivino estese campagne promozionali fatte di sconti e offerte molto convenienti e apparentemente in perdita, per le testate stesse. Perché un abbonato che non paga oggi può diventare più facilmente un abbonato che pagherà domani: sia perché avrà superato un primo ostacolo rilevante, sia pratico che psicologico, ovvero le procedure di registrazione e di immissione dei propri dati, sia perché l’offerta spesso include un rinnovo automatico a pagamento alla scadenza, con meccanismi non immediatissimi per annullarlo (il rinnovo automatico dell’abbonamento al Post si annulla con due clic, ndr).
Ma c’è anche un’altra ragione per aumentare il proprio “monte abbonati” senza aumentare anche il numero degli abbonati paganti: ed è promozionale, sia per presentare pubblicamente i risultati della testata in una luce più favorevole, sia per farlo nei confronti degli inserzionisti a cui raccontare l’esistenza di una comunità estesa e fedele di lettori, anche più di quanto lo sia nei fatti. Quindi alcuni editori non offrono solo singolari offerte individuali, ma raggiungono masse di abbonati gratuiti attraverso comunità strutturate: un esempio è la partnership del Corriere della Sera con il Consiglio dei Dottori Commercialisti che offre gratis a tutti i commercialisti ed esperti contabili iscritti all’albo (circa 120mila persone) l’abbonamento ai contenuti del Corriere online.
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