domenica 27 Marzo 2022
Focus è un mensile di divulgazione scientifica, pubblicato da Mondadori dal 1992, che all’inizio del millennio arrivò ad avere una diffusione di un milione di copie e ne dichiarava ancora 500mila in alcuni numeri nel 2010: negli ultimi dati dello scorso dicembre, nel declino che riguarda quasi tutti i periodici, erano 166mila, con 82mila per la versione per ragazzi Focus Junior .
Questa settimana l’assemblea dei giornalisti delle varie testate scientifiche collegate ha protestato contro i licenziamenti e i disinvestimenti decisi dall’editore, annunciando scioperi:
” Mondadori Scienza ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 14 giornalisti grafici ovvero l’intero reparto grafico dei giornali della casa editrice che include le testate Focus, Focus.it, Focus Storia, Focus Junior, Focus Pico, Focus Wild e le relative piattaforme digitali. La procedura riguarda un terzo del personale di tutte le redazioni, un fatto senza precedenti.
L’azienda ha dichiarato di voler esternalizzare l’intera attività di realizzazione grafica allo scopo di ridurre il costo del personale. Una sconcertante operazione di macelleria sociale, a maggior ragione se si ricorda che:
– l’area media di Mondadori, come annunciato di recente, ha chiuso il 2021 con 12,4 milioni di euro di EBITDA, in crescita di oltre il 50% rispetto all’esercizio 2020 (7,9 milioni di euro) e superiore anche agli 11,3 milioni di euro del 2019;
– il CdR di Mondadori Scienza aveva proposto a Mondadori Scienza un ampio ventaglio di misure per contenere i costi, evitando i licenziamenti, ma l’azienda non è neppure entrata nel merito della discussione;
– l e redazioni hanno affrontato, fino al 2019, già 10 anni di riduzione degli stipendi per cassa integrazione e solidarietà”.
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