domenica 18 Dicembre 2022
A proposito delle querele per diffamazione nei confronti dei giornali e dei giornalisti, il Foglio ha pubblicato un breve articolo – che ammette per primo l’opportunità di maggiori approfondimenti – citando una ricerca sulla “quantificazione del danno alla reputazione” compiuta su 620 sentenze del Tribunale civile di Roma emesse tra il 2015 e il 2020.
“in quasi i due terzi dei casi (405 su 628) le richieste di risarcimento sono respinte […] le richieste di risarcimento di politici e imprenditori non sono accolte sovente (solo nel 31 e nel 34 per cento dei casi); lo sono, invece, quelle dei sindacalisti (il 60 per cento dei 5 casi esaminati) e dei magistrati (il 71 per cento dei 73 casi), per i quali la media è inversa rispetto a quella generale, pur se le liquidazioni dei danni accordate ai magistrati si mantengono nella media. Il quinto aspetto riguarda i soggetti condannati a risarcire i danni: dopo il gruppo editoriale che pubblica l’Espresso e Repubblica, vi è quello che pubblica Il Giornale, seguito a poca distanza dalla Rcs (Corriere della Sera). L’ultimo aspetto di rilievo riguarda i criteri utilizzati dai giudici, tra i quali spiccano la gravità del fatto addebitato, la diffusione del mezzo e la qualità della persona offesa.”.
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