domenica 4 Settembre 2022
L’articolo che ha avuto più attenzioni – tra gli addetti ai lavori dell’informazione negli Stati Uniti ma non solo – questa settimana è quello del New York Times che ha rivelato come il Washington Post si trovi in nuove e inattese difficoltà. Una ragione di curiosità è lo stesso fatto che il quotidiano più famoso e illustre del mondo abbia ritenuto di fare le pulci pubbliche ai guai del secondo o terzo quotidiano più famoso e illustre del mondo, in anni in cui quest’ultimo aveva rilanciato la sua competizione. È vero che giornali americani trattano l’informazione sull’editoria giornalistica con meno timori e omertà di quanto avviene da noi (qui c’è poco giornalismo sul giornalismo ), ma la narrazione di questi anni sul Washington Post era stata molto positiva e che il New York Times abbia messo la sua forza e autorevolezza nel dare grande visibilità invece ai suoi problemi (su cui c’erano state solo limitate avvisaglie pubbliche nei mesi passati), pur con molto rispetto per la qualità del “concorrente”, è una storia.
Poi c’è il contenuto dell’articolo , che – facendo attenzione a ripetere spesso di avere consultato molte fonti, e riportando le sfuggenti smentite di una portavoce del Washington Post – parla di conti del 2022 che si chiuderanno male, di uno stallo della crescita degli abbonati, di molti progetti accantonati, di tensioni nei rapporti tra la redazione e il direttore esecutivo (insoddisfatto dell’impegno e della presenza di alcuni dei dipendenti), e di scambi di mail polemici. Il risultato è che da qualche giorno il Washington Post non è più agli occhi del mondo giornalistico una storia di promettente ascesa iniziata con l’acquisizione da parte di Jeff Bezos, proseguita con l’impegno giornalistico contro Donald Trump e beneficiata da una grande crescita di abbonamenti e di progetti di espansione negli anni scorsi, ma un’impresa con qualche problema.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.