domenica 25 Luglio 2021
Il grosso limite dei mecenatismi occasionali a favore dei giornali da parte di enti o fondazioni – succede molto negli Stati Uniti, per niente da noi – è che sono, appunto, occasionali: possono quindi aiutare a costruire progetti di informazione senza però renderli autonomi economicamente. Sono quindi un potenziale prezioso per iniziative che abbiano bisogno di essere avviate con l’ambizione di trovare poi altri ricavi, oppure che siano in difficoltà e abbiano bisogno di immediati soccorsi: la prima cosa vale più per progetti nuovi e piccoli, la seconda per progetti vecchi e costosi.
Ma negli Stati Uniti questa semplificazione può essere sparigliata, e alcuni giornali in condizioni non floride avrebbero gli strumenti e l’esperienza per dedicarsi a progetti nuovi, se potessero. Vale quindi la pena segnalare l’investimento della Ford Foundation (una delle più grandi del mondo, fondata da Henry Ford, che sovvenziona moltissime attività benintenzionate) che ha dato un milione di dollari per finanziare un team investigativo allo storico quotidiano di New Orleans Times-Picayune e al suo gemello di Baton Rouge (dopo una fusione di tre anni fa) The Advocate.
Ancora più eccezionale, e meno replicabile, è stata la decisione di Jeff Bezos di donare cento milioni di dollari allo scrittore e avvocato Van Jones, abituale commentatore di CNN, e allo chef José Andres per il suo impegno nel creare progetti alimentari in paesi meno sviluppati.
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