domenica 7 Aprile 2024
Molte testate internazionali si stanno muovendo in questi ultimi anni per cercare di individuare delle “metriche” più efficaci dei tradizionali dati di traffico sui loro siti: ne avevamo scritto nell’ultima newsletter, c’è una condivisa impressione – sia da parte degli editori che da parte degli inserzionisti – che il valore dei lettori debba essere misurato più rispetto al loro coinvolgimento e interesse, che al semplice fatto che abbiano cliccato su un link e visitato una pagina per le ragioni e per i percorsi più diversi: il New York Times sta lavorando con una società che cerca per esempio di capirlo registrando i movimenti dello sguardo degli utenti. La responsabile dell’audience del sito di news americano The 19th ha spiegato sulla Columbia Journalism Review l’esperimento – tutte le metriche sono incomplete, dice lei stessa – con cui il sito cerca di aggregare e sintetizzare in un singolo valore diversi percorsi attraverso cui il proprio giornalismo raggiunge le persone.
“The result was a new baseline we’re calling total journalism reach, or the number of times our journalism, in its many forms, is consumed by our audiences. Right now, it includes website views; views of our stories that are republished on other news sites and aggregation apps, like Apple News; views of our newsletters based on how many emails we send and their average open rates, reduced for inflation since Apple implemented a new privacy feature; event attendees; video views; podcast listens; and Instagram post views”.
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