domenica 1 Ottobre 2023
Con una segnalazione interna all’Ordine dei Giornalisti il Comitato di Pari Opportunità, che fa parte dell’Ordine stesso, ha pubblicato un comunicato a proposito delle immagini trasmesse dal telegiornale di martedì sera su La7 : nei documenti giudiziari mostrati dal video si leggevano, senza che fossero stati oscurati, i nomi delle bambine di 10 e 12 anni vittime di uno stupro a Caivano e dei minori arrestati e accusati di quello stupro. La stessa segnalazione è stata fatta dall’associazione GiULIA, che si occupa di temi di genere nel giornalismo, che scrive delle possibili violazioni deontologiche giornalistiche. Quella edizione del telegiornale non è più disponibile né sul sito né sul canale di YouTube della 7 , mentre è ancora online la versione podcast (che quindi è un audio e non mostra le immagini con i nomi).
Negli anni l’Ordine dei Giornalisti si è dotato di diverse carte, iniziative e regole deontologiche in relazione ai minori, non sempre rispettate. Dal 1990 esiste la “Carta di Treviso”: tra i doveri dei giornalisti indica quello del rispetto della privacy e dell’anonimato dei minori e anche che «in tutte le azioni riguardanti i minori deve costituire oggetto di primaria considerazione “il maggiore interesse del bambino” e che perciò tutti gli altri interessi devono essere a questo sacrificati» e «al bambino coinvolto come autore, vittima o teste – in fatti di cronaca, la cui diffusione possa influenzare negativamente la sua crescita, deve essere garantito l’assoluto anonimato». Per quanto riguarda bambine e ragazze minori nei casi di femminicidio, violenza, molestie e discriminazione di genere c’è anche l’articolo 5-bis del “Testo unico dei doveri del giornalista” dove si invitano i giornalisti a usare attenzione nel linguaggio, attenersi «all’essenzialità della notizia e alla continenza», descrivere l’accaduto con rispetto e senza sminuire la gravità dei fatti.
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