domenica 4 Settembre 2022
Dan Froomkin è un giornalista americano, già al Washington Post e allo Huffington Post , che dal 2019 cura un sito di informazione sui media, spesso critico sulle loro complicità con la politica, che si chiama Press Watch .
In un articolo di questa settimana ha fatto delle utili riflessioni – se venissero condivise di più con i lettori dei giornali – sulle differenze di ruolo tra editor e reporter , e sulle responsabilità dei primi spesso trascurate, perché i nomi visibili sui giornali sono quelli dei reporter. Ovvero di chi scrive gli articoli, rispetto a chi fa il lavoro “di redazione” di commissionarli, progettarli, indirizzarli, rivederli, confezionarli, titolarli. E più in generale di decidere cosa ci sia sul giornale e come. È una distinzione che ai lettori sfugge e genera minori riconoscimenti per chi fa questo lavoro “di macchina”, ma anche critiche frequenti che vengono destinate agli autori degli articoli e non a chi quegli articoli ha deciso di farli scrivere, di pubblicarli, ne ha composto la titolazione, ne ha giudicato l’evidenza, e ha la responsabilità del giornale: non solo e non tanto chi lo dirige – che dà importanti e rilevantissimi indirizzi – ma tutte le figure in redazione che hanno responsabilità e autonomia di esecuzione di quegli indirizzi, che non sono quasi mai i nomi che leggiamo in testa o in fondo agli articoli.
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