domenica 12 Giugno 2022
Secondo un articolo uscito giovedì sul Wall Street Journal , Facebook starebbe rivedendo la sua strategia di ricchi compensi a diverse grosse testate internazionali: gli accordi, fatti per incentivare i giornali a produrre più contenuti che possano essere sfruttati anche nell’uso di Facebook senza limitazioni o paywall, saranno probabilmente rivisti o cancellati (gli esempi che cita l’articolo, di certo i più ricchi, sono rispettivamente una media di 20, 15 e 10 milioni di dollari offerti ogni anno a New York Times , Washington Post e Wall Street Journal).
Facebook starebbe infatti pensando di spostare le sue priorità di investimento dalle news verso i contenuti di “creators”, influencer e altri più efficaci nella competizione con piattaforme come TikTok: oltre che verso il “metaverso”. Secondo il Wall Street Journal alla decisione di disinvestire sulle news concorrerebbe anche l’insistenza degli editori per ottenere maggiori compensi attraverso pressioni che portino a leggi o interventi pubblici in questa direzione: se la ricostruzione fosse fondata, si tratterebbe di uno spettacolare fallimento – almeno per gli editori finora beneficiati – di quelle insistenze (e non è escluso che la minaccia di disinvestire possa servire come strumento di pressione sugli editori stessi).
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