domenica 3 Ottobre 2021

Meglio perdere

Che per un giornale appoggiare posizioni critiche del potere in carica, piuttosto che sostenerne le scelte, paghi di più in termini di attenzioni, visibilità e lettori, è cosa risaputa da sempre. E si applica in particolare con le maggioranze e le opposizioni dei governi: a beneficiare dei contesti politici sono quasi sempre i giornali che sostengono l’opposizione, piuttosto che quelli più vicini al governo (ci sono interessanti e peculiari eccezioni: come i casi della Verità e del Fatto che negli scorsi anni erano così soli nell’esaltare rispettivamente il governo Lega/M5S e la persona di Giuseppe Conte – di grande popolarità – da ricavarne tutto il beneficio).
Adesso uno studio americano dice una cosa ancora più puntuale, ovvero che i primi tra i lettori ad avere un calo di attenzione e interesse all’informazione dopo le elezioni sono quelli che hanno vinto: e quindi che per i giornali la vittoria dei candidati che avevano sostenuto si traduce in una perdita di copie, mentre ne guadagnano quelli vicini ai perdenti, i cui lettori cercheranno nelle loro pagine una compensazione al proprio risentimento o delle rassicurazioni per le proprie ansie di sconfitti. Laddove i lettori/elettori vittoriosi perdono la simmetrica ansia che motivava la propria ricerca di informazioni.

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